Cronaca

Coronavirus, la Regione Toscana distribuisce il secondo stock in farmacie e supermercati: ‘Così assembramenti e mancato rispetto quote’

Novanta Comuni toscani – tra cui Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo – hanno scritto alla Giunta guidata da Enrico Rossi chiedendo di far gestire a loro la distribuzione. E in alcuni punti di distribuzione si sono create anche tensioni tra i cittadini

L’obbligo di indossare le mascherine in Toscana è scattato lunedì ma la distribuzione procede a singhiozzo e spesso con assembramenti in molte città, da Firenze a Prato fino a Piombino. Dopo un primo stock da 10 milioni di unità consegnate porta a porta ai singoli cittadini (circa tre a testa), lunedì è partita la consegna di un secondo carico distribuito in 250 supermercati e 1.150 farmacie. Problema: nei giorni scorsi le farmacie toscane sono state prese d’assalto esaurendo le mascherine, con evitabili assembramenti di persone. Nel frattempo molti sindaci toscani denunciano i cosiddetti “furbetti delle mascherine” che tornano più volte nei supermercati perché in questo caso la consegna avviene senza bisogno di mostrare la tessera sanitaria.

Per questo 90 Comuni toscani – tra cui Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo – hanno scritto decine di lettere alla Regione chiedendo di far gestire a loro la distribuzione. “Bisogna fare i complimenti al governatore Rossi per aver comprato in proprio milioni di mascherine – dice a Ilfattoquotidiano.it il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni – Però affidare le protezioni a farmacie e supermercati pone dei problemi di assembramento evidenti, quindi chiediamo alla Regione di darci le mascherine e la distribuzione la gestiamo noi”. Secondo il primo cittadino di Prato è anche una questione di “comunità”: “Ho decine di volontari pronti a consegnare le mascherine casa per casa ed è un modo anche per far sì che i pratesi, soprattutto gli anziani che si sentono soli, parlino con qualcuno e si sentano parte di una comunità”.

Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha chiesto di consegnare le mascherine porta a porta anche grazie a un numero verde e una mail apposita per chi ha difficoltà a procurarsele, mentre 19 sindaci della provincia di Lucca si sono già messi d’accordo per consegnarle autonomamente. “Siamo disponibili a cambiare il modello di consegna” ha detto la vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi. Dalla Regione fanno sapere che si sta pensando di cambiare il modello e di accogliere le richieste dei sindaci per evitare gli assembramenti.

Da lunedì a mercoledì, in molte città toscane le farmacie hanno esaurito in poco tempo le mascherine e a Firenze, quando è arrivato un secondo stock, si sono creati molti assembramenti e lunghe code. Davanti alla farmacia di piazza Starnina, nel centro di Firenze, c’è stato qualche momento di tensione e i titolari hanno dovuto chiamare i carabinieri per risolvere la situazione, mentre altre segnalazioni di assembramenti e di code sono arrivate da molte zone della Toscana, da Montevarchi (Arezzo) a Pistoia fino a Grosseto. Da Federfarma Firenze spiegano che nelle farmacie toscane “c’è stata molta più domanda rispetto all’offerta” e che si rischia il “default operativo”. Per questo la Regione sta velocizzando l’acquisto di nuovi stock: per il fabbisogno di aprile ne sono state acquistate 20 milioni (consegnati 1,5 milioni al giorno) e solo ieri ne sono arrivate 6 milioni all’aeroporto di Firenze.

Twitter: @salvini_giacomo