A meno di due settimane dall’avvio della fase due – il periodo di graduale allentamento delle restrizioni, e quindi di convivenza con il virus – si cominciano a definire i dettagli della ‘nuova normalità’. Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato ha presentato il piano per riaprire a maggio: “Il ritorno alla normalità è un’esigenza di tutti. Ma l’avventatezza potrebbe compromettere i sacrifici fatti”. E ha sottolineato che le mascherine accompagneranno la nostra vita finché non ci sarà un vaccino disponibile. I primi a riaprire saranno i negozi – rispettando alcune regole di sanificazione – ma non i centri commerciali. Ultimi i luoghi di aggregazione, cinema club e teatri. Per bar e ristoranti bisognerà attendere: in una prima fase sarà possibile la consegna a domicilio (già permessa) e il cibo d’asporto.
Negozi – Una strada potrebbe essere quella delle aperture in orari differenziati e prolungamento degli orari (anche nella fascia serale) su 7 giorni, per evitare affollamenti all’interno e distribuire meglio i clienti. Gli esercizi devono garantire sicurezza di personale e clienti con mascherine, dispenser di gel e guanti, obbligando al rispetto della distanza di un metro. Secondo le anticipazioni del Corriere, i negozi di abbigliamento in particolare dovranno occuparsi della sanificazione dei camerini e di disinfettare i vestiti una volta provati. Per questo serviranno sistemi di sterilizzazione particolari.
Uffici e aziende – Nelle situazioni in cui è possibile, la strada maestra sarà ancora lo smartworking, evitando riunioni e pianificando gli ingressi in mensa e nelle aree comuni. L’Inail sottolinea che “le aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, devono provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo emergenziale o soluzioni alternative”. Competenza del medico è anche stabilire il “reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19”.
Orari – Gli ingressi a scuola e al lavoro saranno scaglionati, in modo da evitare affollamenti negli atri e redistribuire il traffico. Parola d’ordine: abolire, in ogni contesto, gli “orari di punta“.
Passeggiate – Si potrà uscire a camminare (o a correre) senza limiti di distanza. A patto di essere da soli: uniche eccezioni è per accompagnare i minori o per un familiare già convivente.
Trasporti – Uno dei nodi da sciogliere per la ripartenza è quello dei mezzi pubblici, dove si potrà viaggiare solo seduti e con una capienza diminuita, in modo da garantire nei vagoni la distanza di sicurezza. Fondamentale garantire un distanziamento anche alle fermate.
Aerei – Per capire come funzioneranno i voli di linea, il Corriere cita una lettera di Alitalia in cui invita i clienti ad “effettuare il check-in online” oppure ad utilizzare “i chioschi del fast check-in in aeroporto” anziché fare la code. In aeroporto obbligatorio mantenere un metro di distanza durante tutte le operazioni, “consigliato” indossare una mascherina. La Compagnia chiarisce che “in caso di utilizzo della navetta, è stato previsto un limite massimo di passeggeri”. Anche per volare serve l’autocertificazione, dove bisognerà indicare la destinazione e il tempo di permanenza. A bordo, invece, la mascherina è obbligatoria e i posti a sedere saranno alternati (tranne se si vola con un familiare o con un minore) cioé intervallando una seduta vuota tra i passeggeri.
Viaggi e spostamenti – Tra i punti allo studio, scrive ancora il Corriere, c’è la possibilità di spostarsi da Comune a Comune: bisogna capire modalità ed eventuali limitazioni, come per chi ha più di 70 anni e patologie pregresse. Anche i ragazzi non potranno incontrarsi in gruppi di più di due, tre al massimo. Prima di uscire dai propri confini regionali invece bisogna attendere di capire l’andamento del contagio e soprattutto dalle ordinanze che saranno emesse dai governatori. Si pensa anche all’estate: nelle località turistiche bisognerà capire la tenuta della rete di ospedali e la disponibilità di personale medico.