Ieri sera su Canale 5 è andato in onda l’ennesimo servizio che reputo denigratorio su Scampia, ad opera di Giulio Golia e delle Iene. Servizio ovviamente girato nelle Vele, come se Scampia fosse solo le Vele. Servizio in cui si voleva sottolineare che in questo momento di crisi a causa del coronavirus la camorra consegna pacchi alimentari, soldi, insomma fa credito, crea consenso, in attesa di poter riscuotere in seguito.
Non sappiamo con certezza se ciò sta avvenendo a Scampia, non lo sa nemmeno Giulio Golia, sappiamo invece che nel quartiere sono attivi almeno 3 centri di distribuzione alimentare, 3 coordinamenti, che mettono insieme la bellezza di 35 associazioni, dalla chiesa, ai rom, passando per le società sportive. Tutto nato in modo spontaneo, non c’è nessuno scopo politico, nessuna corrente politica alla spalle, c’è solo il tentativo di arginare la povertà, di sostenere famiglie in crisi economica.
Realtà che si sono occupate e si occupano quotidianamente di 1500 famiglie, sottolineo il numero di 1500 famiglie, per un totale circa di 6000 persone. Secondo i dati ufficiali parliamo del 10% della popolazione di Scampia.
Realtà che autonomamente hanno attivato raccolte fondi recuperando oltre 35mila euro attraverso donazioni, realtà che contano più di 50 volontari, la gran parte giovani. Spese personalizzate, sostegno psicologico, centralino per le telefonate d’emergenza, consegna porta a porta, capannoni di 1000 metri quadri per lo stoccaggio degli alimenti, distribuzione di libri e fumetti per i più piccoli, insomma una vera e propria eccellenza territoriale, gli anticorpi, l’antidoto di Scampia alla povertà.
In questi giorni in tv vedo e applaudo a numerosi servizi, tra cui uno proprio delle Iene, sulla grande organizzazione e solidarietà attivata dai bergamaschi. Perché mostrare il volto buono di Bergamo e l’ennesima faccia sporca di Scampia? Questa è una narrazione tossica che non fa bene al territorio, che racconta ciò che fa audience senza tener conto della realtà.
Scampia non è una terra senza problemi, ma è una terra che sta cambiando e molti problemi del passato li ha risolti ed è giusto raccontarlo questo cambiamento, è giusto sottolineare l’autogestione territoriale, la rete messa in piedi all’istante. La camorra è sparita da Scampia? No, ma non è più quella di prima. Grazie ad uno straordinario intervento dello Stato oltre 20 piazze di spaccio sono state debellate e le realtà territoriali hanno occupato i luoghi abbandonati dalla camorra. Dieci anni fa era il deserto, oggi ogni 80 metri c’è una palestra, un campo di calcio, un doposcuola, una rivoluzione. Tutto ciò è tangibile.
Allora invito Giulio Golia, che tante volte è venuto nel nostro quartiere a raccontare giustamente storie e disagi, a ritornare e a mostrare, come ha fatto al quartiere Sanità, il lavoro enorme di volontari, mamme, genitori, che hanno deciso che nessuno resta indietro. Molte di queste persone abitano e abitavano proprio nelle Vele.
Caro Giulio, sappiamo benissimo che sei una iena e non uno sciacallo, lo dimostrano i tuoi pregressi servizi, la tua sensibilità e la sete di verità, per questa ragione ti aspettiamo nei capannoni della solidarietà dove la gente lavora giorno e notte per far sì che la camorra non ne approfitti della povertà.
Ti aspettiamo Giulio, racconta anche noi.