A spiegare questa terribile dinamica del mondo animale ci ha pensato un celebre “rodentologist” come Bobby Corrigan
“Ci sono topi tutti in giro, topi tutti intorno, topi mattina e sera, topi mattina e giorno”. L’allarme topi arriva dagli Stati Uniti. Ma non è la classica invasione dei ratti ai danni degli uomini, bensì una tragedia tra gli esemplari della stessa specie, un vero e proprio “cannibalismo tra topi”. A spiegare questa terribile dinamica del mondo animale ci ha pensato un celebre “rodentologist” come Bobby Corrigan. Autentica star della caccia al roditore sulla costa Est degli Usa, un esperto chiamato da decine di istituti sanitari, centri commerciali ed aeroporti nei dintorni di New York City a debellare i casi più difficili di sovraffollamento. Solo che Corrigan in questi giorni di lockdown più che l’aumentare di topi in cantine e sottoscala, ha riscontrato casi di furente aggressività e cannibalismo tra topi anziani e topi più giovani, anzi vere e proprie stragi di piccoli topini sventrati da quelli più grandi.
Il motivo, secondo lui, sarebbe legato al fatto che tante famiglie o gruppi di topi non avrebbero più punti di riferimento da cui attingere resti alimentari per sostentarsi. “Un ristorante all’improvviso chiude, cosa che è accaduta per migliaia di ristoranti solo a New York City e per altre decine di migliaia da costa a costa e in tutto il mondo – spiega Corrigan in una intervista alla NBC – così quei topi che vivevano attorno a quel ristorante o in qualche posto vicino e forse per decenni hanno vissuto per generazioni nel dipendere dal cibo di quel ristorante, ora si trovano di fronte a poche scelte: cannibalismo, battaglie tra loro e infanticidio”. Corrigan sul suo profilo Twitter ha postato diversi moncherini che lui reputa siano le conseguenze di questa lotta tra topi. “È proprio come accade in generale nella storia dell’umanità, in cui le persone cercano di conquistare terre con gli eserciti e combattono fino alla morte per conquistare nuovi territori e cibo per sopravvivere. I ratti sono mammiferi come noi. Quando hanno davvero fame non agiranno più come prima”.