Il finanziere e numero uno della Open Society foundation spiega che costano poco - un'emissione da 1000 miliardi con tasso nominale allo 0,5% richiederebbe al bilancio comunitario un esborso di solo 5 miliardi di euro l'anno - e rappresenterebbero "un asset molto allettante per il programma di acquisto di titoli della Bce"
Il finanziere e filantropo George Soros tifa per l’emissione di “bond perpetui” come quelli proposti dalla Spagna. “Lo sconvolgimento provocato dalla pandemia sarà temporaneo ma solo se i leader europei adotteranno le misure straordinarie necessarie per evitare danni permanenti alla Ue. Ecco perché il Fondo europeo per la ripresa è così urgente. Finanziarlo con bond perpetui è il modo più facile, veloce ed economico per favorirne la creazione”, scrive il numero uno della Open Society foundation in un intervento su Project syndicate pubblicato tra l’altro da Sole 24 Ore e Guardian.
“Sono titoli che non richiedono il rimborso del capitale (anche se prevedono il riacquisto o il riscatto delle obbligazioni a discrezione dell’emittente)”, ricorda Soros. “Dare il via libera alla loro emissione dovrebbe essere in cima alle priorità della prossima riunione del Consiglio europeo in programma domani”.
I bond perpetui, secondo Soros, comportano in particolare tre vantaggi che li rendono particolarmente indicati per la situazione attuale in cui la Ue ha bisogno secondo la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, di circa mille miliardi di euro per affrontare le conseguenza del Covid 19. “Innanzitutto, dal momento che non comportano una scadenza per il rimborso, i bond perpetui imporrebbero un onere fiscale straordinariamente leggero sulla Ue, malgrado la considerevole potenza di fuoco finanziaria che andrebbero a mobilitare. L’Unione, inoltre, non dovrebbe rifinanziarli una volta giunti a scadenza né seguire un piano di ammortamento o persino prevedere accantonamenti (ad esempio, in un fondo di ammortamento) per il loro rimborso”.
“L’Unione Europea sarebbe obbligata soltanto a corrispondere gli interessi con cadenza regolare. Un bond perpetuo da mille miliardi di euro con un tasso di interesse nominale pari allo 0,5% costerebbe al bilancio comunitario solo 5 miliardi di euro l’anno, ovvero meno del 3% del bilancio dell’Ue per il 2020″.
Il secondo vantaggio, aggiunge Soros, “è più di natura tecnica ma quasi altrettanto importante. Il mercato potrebbe non essere in grado di assorbire un’emissione pari a mille miliardi di euro tutto in una volta. Con l’emissione di un bond perpetuo, l’Unione potrebbe raccogliere tale somma in più rate, senza creare una nuova obbligazione ogni volta”.
Il terzo vantaggio, sostiene ancora, “è che un bond perpetuo emesso dalla Ue rappresenterebbe un asset molto allettante per il programma di acquisto di titoli della Bce. Poiché la maturità di un bond perpetuo è sempre la stessa, la Bce non sarebbe costretta a ribilanciare il proprio portafoglio. La Ue non ha bisogno di creare alcun nuovo meccanismo o struttura per emettere le obbligazioni perché ne ha già emesse in passato. Gli introiti andrebbero utilizzati per investimenti e sussidi legati alla lotta contro la pandemia. La Commissione europea ripartirebbe i fondi sia direttamente sia attraverso gli Stati membri e le altre istituzioni (come i Governi municipali) attivamente coinvolti nel contrastare la pandemia di Covid-19″.