Il direttore editoriale di Libero durante Fuori dal coro: "Chi se ne frega se si offendono". Il senatore Ruotolo e lo scrittore De Giovanni: "Esposto in sede penale e civile ai sensi della Legge Mancino sulle manifestazioni di odio anche verbale nei confronti delle persone". E il presidente dell'Ordine dei giornalisti avvisa: "Conduttori devono dissociarsi o saranno deferiti al Consiglio di disciplina"
“Non soffrono di complessi di inferiorità, in molti casi sono inferiori”. Gli insulti di Vittorio Feltri ai meridionali finiscono all’attenzione dell’Ordine dei Giornalisti e portano il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni ad agire in sede civile e penale.
Durante la trasmissione Fuori dal coro su Rete Quattro, il direttore editoriale di Libero ha insultato i cittadini meridionali e, riferendosi alla Campania, ha aggiunto: “Perché mai dovremmo andarci? A fare i parcheggiatori abusivi?”. Di fronte alla precisazione del conduttore Mario Giordano (“Eh addirittura, adesso me li fai arrabbiare davvero. No direttore, non puoi dirlo questo”), Feltri ha proseguito: “E chi se ne frega, si arrabbino. Ma chi se ne frega se si arrabbiano. Secondo me si arrabbiano tutti i giorni, mi insultano, mi augurano di morire”.
Le frasi del giornalista hanno provocato la reazione dell’Ordine dei giornalisti: “I comportamenti di questo signore rischino di travolgere l’immagine dell’intera categoria dei giornalisti italiani, che è mio dovere tutelare, a tal fine sarà dato mandato a un legale”, ha annunciato Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Odg.
“Credo – ha aggiunto Verna – che il nostro codice preveda una sorta di fattispecie di ‘incauta ospitata’ a carico dei conduttori delle trasmissioni che pure saranno deferiti ai Consigli di disciplina qualora non si dissocino fermamente come la Carta dei doveri dei giornalisti esige”. Se Feltri, conclude Verna riferendosi a Giordano, “ha perso prima la lucidità e poi la bussola, forse perché nella sua ossessione inconsciamente subisce l’idea che l’abbia inventata l’amalfitano Flavio Gioia, non saranno tollerate complicità”.
In sede civile e penale hanno annunciato di voler procedere anche il senatore e giornalista Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni per tutelare i “diritti fondamentali delle persone della Campania e del Meridione d’Italia gravemente lesi” dalle frasi del giornalista. Un’azione giudiziaria ai sensi della legge Mancino del 1993 che punisce le manifestazioni di odio anche verbale nei confronti delle persone. “A Feltri – commentano Ruotolo e De Giovanni – occorre ricordare i due fondamentali articoli della Costituzione: l’art. 3 e l’art. 2. Farebbe bene a studiare la storia del nostro Paese, anche prima dell’Unità d’Italia, e così potrà scoprire quanto poco inferiori siano i Campani e i Meridionali in generale”.