“Se non diamo liquidità ora alle aziende, rischiamo che non ci arrivino al prossimo anno. Si dice che tra un anno torna il tempo bello, ma se quest’anno muoio sai che me ne faccio? Ecco perché è giusto prendere i soldi in Europa, ecco perché sono ridicoli quei grillini e quei leghisti e dicono di no al Mes”. Sono le parole del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite di “Non stop news”, su Rtl 102.5.
“Il Mes è un prestito a condizioni agevolate – spiega – Quindi, se dici che non lo vuoi, non lo prendi ma a patto che tu possa permetterlo. Se, però, sei con l’acqua alla gola e te lo danno a condizioni buone, lo prendi eccome. E non a caso, di fatto, Conte ha trovato una formula abbastanza arzigogolata per dire che naturalmente prenderà questo prestito. Servono i soldi dell’Europa e di tutte le istituzioni, ma serve anche sapere che supereremo questa crisi prendendo i soldi a debito, prendendo, cioè, i soldi dai nostri figli. Noi stiamo indebitando le prossime generazioni, quindi stiamo attenti. Ma è giusto farlo. Abbiamo fatto questo complicato lockdown per salvare i nostri nonni, ma lo faremo coi soldi dei nostri figli. È bene saperlo”.
Circa il Consiglio europeo di oggi pomeriggio, Renzi osserva: “Secondo me, finirà benino. L’Ue ha indubbiamente commesso errori in partenza, però ha messo soldi sulla Bce. Se non ci fosse stata la Bce oggi, lo spread sarebbe stato a 600. La Bce ha messo i soldi per la Bei, ha tolto il patto di stabilità, ha messo cento miliardi per la disoccupazione, i trentasette miliardi del Mes. Oggi troveranno un compromesso positivo all’europea, per dire che si faranno i recovery fund. Macron chiede 2500 miliardi. Bene. Però la partita è in mano agli italiani”.
Su eventuali divergenze con Conte, il senatore puntualizza: “Penso che in questo momento non freghi a nessuno di capire se Italia Viva esca o meno dalla maggioranza. Quello che interessa a tutti è se gli italiano escono di casa. Ci sono 25mila morti, e purtroppo il numero crescerà, ci sono 60 milioni di italiani agli arresti domiciliari da un mese e mezzo per una scelta sicuramente giusta. E gli italiani sono stati bravissimi. Abbiamo visto delle scene obbrobriose di elicotteri che rincorrono i runner in diretta televisiva. Abbiamo perso un po’ il senso della ragione. Io – continua – dal giorno in cui il paziente 1 di Codogno è stato ricoverato, cioè circa due mesi fa, ho interrotto qualunque discussione su Italia Viva e sul governo. Io sto con Conte a livello nazionale, come sto con Fontana in Lombardia, con Zaia in Veneto, con Rossi in Toscana, con Zingaretti nel Lazio. Io sto con l’Italia. Tutto il resto verrà, perché bisognerà capire chi ha sbagliato e cosa non ha funzionato, ma oggi, piano piano, dobbiamo ripartire. E ogni settimana che perdiamo avrà delle ripercussioni a settembre-ottobre”.
E aggiunge: “Il rischio è che, se non moriamo di covid oggi, moriremo di fame tra 6-8 mesi, anche perché gli altri Paesi hanno chiuso meno. La crisi sociale ed economica sarà durissima. Per me l’Italia ce la può fare, ma bisogna mettersi tutti insieme e mettere da parte per una volta le polemiche. E se dico di non fare polemica, col background che ho, penso che sia davvero una fase in cui tutti devono dare una mano.