Non rispetteremo quelle “stupide regole” sul distanziamento. Ryanair minaccia di non voler rispettare le norme sul contenimento del coronavirus sui mezzi di trasporto che tutti i Paesi, a partire dall’Italia, stanno mettendo a punto in vista della ripartenza. Ma la compagnia aerea, in una lettera indirizzata agli aeroporti italiani, spiega anche che vista la crisi del settore, nel riprendere il servizio “darà priorità” agli scali che assicureranno “zero tasse (di atterraggio e aeroportuale, ndr)” tra maggio e ottobre. Una lettera “minacciosa“, la definisce il presidente dell’Osservatorio Nazionale su Liberalizzazioni e Trasporti, Dario Balotta, che chiede al ministero dei Trasporti per “riportare al rispetto delle regole il settore”.

Il patron della compagnia aerea, Michael O’Leary, già mercoledì in un’intervista al Financial Times ha manifestato la sua insofferenza per la situazione, spiegando che se verrà tolto il posto centrale sugli aerei “non possiamo guadagnare” e “ciò non basta a garantire il distanziamento sociale, quindi è una specie di idea idiota che non ottiene nessun risultato”. Nella Fase 2, il governo italiano studia al momento la possibilità di prevedere l’obbligo di tenere guanti e mascherina per tutta la durata del volo aereo. Per quanto riguarda gli aeroporti, è prevista la misurazione della temperatura con il termoscanner.

Ryanair prevede un ritorno alle condizioni del 2019 tra 3 anni per il trasporto aereo, che al momento della ripresa dovrà avere “fattori di riempimento molto bassi”, cosa che “richiederà tariffe di volo ultra-basse“. Lo si legge in una lettera indirizzata agli aeroporti italiani dal direttore per lo Sviluppo delle Rotte, Neil O’ Connor. Nel messaggio viene spiegato che il vettore, nel riprendere il servizio, “darà priorità” agli scali che assicureranno “zero tasse” tra maggio e ottobre, “zero tassa di atterraggio e tassa aeroportuale ridotta del 50%” tra novembre e marzo del 2021 e “tassa aeroportuale ridotta del 50%” tra aprile e ottobre 2021. Per lo stesso periodo Ryanair chiede inoltre “nessuna tassa per le nuove rotte“. Secondo ‘O Connor, si tratta di “misure di stimolo ragionevoli” che “daranno agli aeroporti un vantaggio competitivo per riprendere il servizio di Ryanair alla prima opportunità possibile”. “Gli aeroporti che offriranno condizioni migliorative rispetto a queste misure basilari – conclude il manager – avranno un deciso vantaggio” sugli altri.

Per il presidente di Onlit, Balotta, Ryanair “si sta trasformando da player innovativo dell’aeronautica mondiale, che ha consentito di far volare anche le classi meno abbienti, a becchino del trasporto aereo“. “Elusione ed evasione fiscale in molti Stati europei – spiega Balotta – stipendi da fame, orari di lavoro da primi del novecento e ricatti al sistema aeroportuale minore largamente frammentato (il volo in cambio di un contributo a passeggero imbarcato) sono i nuovi tratti distintivi di Ryanair che hanno caratterizzato gli ultimi periodi, ma ora sta esagerando”. “Le tasse pagate dai passeggeri – conclude – vanno girate allo Stato senza intermediazione e i diritti di approdo ai gestori”.

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