Il 23 aprile è la giornata mondiale del libro e Istat ha pubblicato un po’ di numeri relativi all’editoria. Dati che hanno suscitato alcune perplessità in AIE-Associazione Italiana Editori. Il rapporto completo è disponibile sul sito di Istat, io però voglio concentrare l’attenzione sull’editoria digitale. Vediamo insieme qualche numero.

Negli ultimi anni gli editori hanno investito aumentando l’offerta di titoli in formato e-book, tra i 1.564 editori attivi del 2018, infatti, quasi uno su tre (il 29,3%) ha pubblicato almeno un’opera in digitale. Però i numeri sono molti diversi se si osserva la dimensione dell’editore: si arriva al 65% per i grandi editori, al 34,1% per i medi e al 15,6% per i piccoli. Inoltre, se i grandi editori hanno reso disponibile ben il 45,8% dei propri titoli anche in un formato digitale, la quota di libri pubblicati dai medi non supera il 18,4% e per i piccoli editori si limita all’11,1%.

E qui parte il primo appunto di Aie: i responsabili hanno evidenziato che il focus ha messo in relazione dati vecchi di almeno tre anni rapportandoli alla situazione attuale. Non solo, Aie ha anche avuto da ridire anche sulla classificazione tra editori piccoli (meno di dieci titoli pubblicati), medi (da 11 a 50) e grandi (oltre 50), precisando che esistono editori in Italia che pubblicano tra i 50 e gli 80 titoli l’anno e fatturano meno di 1 milione di euro.

Dagli editori ai contenuti editoriali. Sempre secondo Istat, la versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e i gialli (82,1%), i testi di informatica (62,9%) e la matematica (61,4%), i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%).

Il rapporto rileva anche che il mercato dei libri esclusivamente in formato e-book, cioè senza una corrispettiva versione cartacea, è invece ancora poco sviluppato: solo il 5,6% degli editori di libri ha pubblicato titoli esclusivamente digitali. Ma gli editori – soprattutto i grandi – non si limitano alla pubblicazione di e-book: digitalizzano testi in catalogo, stampano su richiesta, progettano banche dati e offrono servizi Interne. Inoltre hanno incrementato la produzione di audiolibri e la collaborazione con piattaforme online per la loro fruizione.

Ma il fatturato che deriva dalla vendita di contenuti digitali (e-book, banche dati e servizi web) è tuttavia ancora modesto: per il 92,6% degli editori attivi non supera il 10% del totale, indipendentemente dalla dimensione d’impresa. Soltanto per l’8,9% dei grandi editori la quota di vendita dei prodotti digitali è compresa tra l’11% e il 25% del fatturato complessivo.

Concludo con una bella notizia: Amazon ha deciso di fare un regalo ai self-publisher: Storyteller 2020, il Premio Letterario dedicato a chi si autopubblica. Per partecipare è necessario proporre dal 1 maggio al 31 agosto il romanzo su Kdp. I risultati saranno comunicati a novembre dalla giuria incaricata di selezionare il vincitore che è composta da giornalisti (Alessia Rastelli e Filippo Solibello), autori (Giulia Beyman, Riccardo Bruni e Carmelo Abbate) ed è presieduta da Mariangela Marseglia, Gaia Migliavacca, rispettivamente VP e Country Manager e Amazon.es e da, Kindle Manager per Amazon.it.

L’autore riceverà un premio in denaro di 3mila euro e potrà beneficiare di una campagna marketing del valore di 20mila euro per promuovere il proprio libro su Amazon.it. Inoltre, il libro vincitore potrebbe essere pubblicato gratuitamente in formato audio da Audible. Tutti gli altri finalisti riceveranno un e-reader Kindle Oasis. Il concorso è già stato proposto con grande successo in Spagna e Francia, per questo è stata data la stessa opportunità agli scrittori italiani.

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