Covid-19, in un solo mese e mezzo, ha sconfitto quelle che sembravano invincibili quanto “misteriose”: le Terre dei Fuochi in tutta Italia! L’obbligato lockdown di tutte le attività industriali e manifatturiere non essenziali, e quindi in gran parte quelle proprie di Terra dei Fuochi campana (scarpe, borse e vestiti) e padana (industrie pesanti e manifatturiere in regime di evasione fiscale) ha, nel brevissimo lasso temporale di un solo mese e mezzo, ridotto a non più del 20% tutti i fenomeni noti come gli invincibili roghi tossici in Campania e gli incendi degli impianti e gli sversamenti “legali” con truffa del giro bolla cartaceo al nord, specie nelle province “martiri” di Brescia e Bergamo.

E’ dal 2006 che, pressoché da solo, anche come ambientalista ho condotto una battaglia folle e disperata per fare comprendere a tutti che il problema rifiuti e il conseguente danno alla salute pubblica in Italia non era legato ai rifiuti urbani, che sono non più del 20% dei rifiuti realmente prodotti in Italia, ma quasi esclusivamente ai soli rifiuti manifatturieri e industriali, soprattutto a quella terribile e mortale quota prodotta in regime di evasione fiscale che, di conseguenza, per le maggiori capacità manifatturiere e produttive sta in gran parte al nord rispetto alla sin troppo umiliata mediaticamente Terra dei Fuochi campana.

Ci voleva una tragedia come quella della epidemia per avere la prova ormai indiscutibile di quanto le nostre attività industriali e manifatturiere abbiano la stragrande responsabilità dei nostri disastri ambientali e quindi dei tragici danni sulla salute pubblica, specie nella patogenesi di tutte le malattie cronico degenerative, dalla infertilità al cancro.

A febbraio 2020, prima dello scoppio della tragedia, noi Medici dell’Ambiente della Campania, grazie al ricercatore di Acerra dr. Luigi Montano, dovevamo venire ad illustrare a Brescia la gravità dei dati riscontrati sullo sperma di 200 giovani ragazzi bresciani sani in cui i colleghi ricercatori hanno riscontrato un eccesso di cobalto (!) statisticamente significativo (Progetto “Ecofoodfertility”). Cobalto! In ragazzi sani! Nella Provincia lombarda in cui ormai da anni diverse discariche “a norma” mostrano livelli di radioattività elevati per la presenza di rifiuto industriale radioattivo non tracciato scaricato secondo legge, con codici Cer solo cartacei, in alcune delle troppe discariche “a norma” tutte concentrate nella provincia di Brescia.

Una tragedia annunziata, una salute pubblica messa a rischio sin dalla giovane età in cittadini sani e senza alcun comportamento individuale scorretto: niente fumo, niente alcool, ecc. E’ stato sufficiente lo tsunami del Covid-19 a fare tornare limpide e trasparenti l’aria e l’acqua nelle nostre Terre dei Fuochi, in Campania come in Lombardia! Il Sarno era il fiume più inquinato d’Europa da oltre 50 anni e in Campania non solo si negava il danno alla salute pubblica ma soprattutto la responsabilità certa delle industrie che sversavano, nel Sarno come nel Po, rifiuti industriali e tossici, dal mercurio agli Pfoas.

Dobbiamo dire “grazie” a questo virus infame per averci dimostrato senza più alcuna ombra di dubbio di come e di quanto il mancato controllo e la mancata tracciabilità dei nostri manufatti e delle nostre attività industriali faccia male ad ogni cittadino residente nelle Terre dei Fuochi, in tutta Italia!

I meritevoli e lungimiranti studi dei ricercatori dell’Iss, come il report “Sentieri”, non solo non erano stati mai presi seriamente in considerazione dalla (mala)politica, ma attraverso i propri “scienziati” regionali, in Lombardia come in Campania, erano stati pure duramente contestati, e noi Medici ambientalisti additati come ciarlatani e pazzi. Covid-19 ha fatto giustizia della mala politica e della pessima gestione della Sanità e della Prevenzione Primaria in un solo mese e mezzo, ma è costato soltanto in Lombardia oltre 12mila morti probabilmente evitabili!

I territori con il maggiore investimento in percentuale di Pil in Sanità, come nel mondo gli Usa e in Italia la Lombardia, stanno pagando il prezzo più alto di morti (Lombardia il 12% di tutti i morti nel mondo!) per non avere compreso per tempo che una Sanità che pensa solo a curare in eccellenza e non a prevenire le malattie curando innanzitutto l’Ambiente e la Medicina Pubblica del Territorio (Prevenzione Primaria e Secondaria e Profilassi delle malattie infettive) non può che fallire e non sopravvivere a se stessa.

Il lavoro in regime di evasione fiscale uccide due volte: la prima distruggendo l’Ambiente di vita e di lavoro per tutti; la seconda togliendo risorse (tasse per previdenza) al Ssn pubblico, che poi dovrebbe curare le malattie provocate dalla distruzione dell’Ambiente di vita e di lavoro di tutti noi! Covid-19, cosi come tutte le Terre dei Fuochi di Italia e del mondo, si sconfigge soltanto con i giusti interventi e controlli preventivi, e soprattutto con la tracciabilità! Tracciabilità degli infetti, dei manufatti (scarpe, borse e vestiti), dei rifiuti industriali.

Ogni cittadino non tracciato è di per sé un cittadino potenzialmente insalubre; ogni manufatto (scarpa, borsa o vestito) e ogni rifiuto industriale non tracciato è di per se stesso un manufatto potenzialmente insalubre. Egualmente, a seguire sono indispensabili interventi terapeutici efficaci per il Covid-19 entro e non oltre tre giorni non dal tampone positivo ma dalla insorgenza dei sintomi.

Leggere che, come si riporta in Campania, la somministrazione concreta di farmaci antitempesta di citochine come la idrossiclorochina possa avvenire, per meri motivi burocratici, solo entro un lasso di tempo di tempo non inferiore ai 5-7 giorni dalla richiesta significa certificare di non usare correttamente questo tipo di farmaci, utili per prevenire, non per curare la mortale tempesta infiammatoria!

La Fase 2 deve segnare non il ritorno agli errori del passato ma l’inizio vero di un mondo nuovo, dalle campagne, alle attività manifatturiere e industriali, alla Sanità. Restituiamo dignità al lavoro e salviamo la Natura e la nostra Salute!

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