“Il virus non fa sconti. Se sbagli nella ripresa e non controlli la situazione come va controllata, il rischio è ritrovarti daccapo e allora è difficile uscire da quella situazione. Ricordiamoci che abbiamo chiuso in casa tantissime persone con l’infezione e nel momento in cui riapriamo incondizionatamente e senza misure precise di controllo, queste persone usciranno e potranno far ripartire il tutto”. Sono le parole di Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell‘Ospedale Sacco di Milano, nel corso di “Piazzapulita”, su La7.
Galli ribadisce il fallimento della medicina territoriale, specie in Lombardia, e alla domanda del conduttore Corrado Formigli, che gli chiede se la lezione impartita è stata imparata, risponde: “Non posso che essere nella ragione pessimista e nella volontà ottimista. La mia è una speranza, che purtroppo non è del tutto corroborata dai fatti. Avremmo dovuto sperimentare da tempo delle tecniche di ripresa e di ripartenza in chiave sicura. Ho l’impressione che addirittura gli imprenditori si stiano sempre più organizzando per fatti loro di fronte all’incapacità delle autorità costituite di fornire indicazioni coerenti e di organizzare programmi di screening, che stanno diventando uno scandalo“.
Sulla riapertura delle scuole, l’infettivologo è tranchant: “Secondo me, non è una priorità, per quanto triste sia la cosa. Macron vuole riaprirle l’11 maggio? Ma non facciamo ridere. Pensate che in Francia siano in grado di riaprire le scuole in condizioni diverse da quelle precedenti al lockdown? Certamente no e sicuramente non in questo breve periodo, perché non sono in condizioni né loro, né nessuno di modificare le condizioni strutturali in cui le scuole versano. Ma è un discorso che è inutile fare, è demagogico anche da parte dei francesi dire che saranno in grado di riaprire le scuole come se il problema non esistesse”.
Galli, infine, si dichiara assolutamente favorevole ai test rapidi: “La validazione è un’operazione piuttosto semplice. Coi miei collaboratori i test rapidi che stiamo valutando in quest’ultimo periodo ci hanno dato tutta una serie di indicazioni importanti. E, piaccia o non piaccia, per un uso di massa, finalizzato peraltro alla riapertura, il test rapido è l’unico sostenibile. Ha anche un costo estremamente inferiore agli altri, anche se per me, che forse sarò un vecchio purista, alla gente i test non vanno fatti pagare“