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Coronavirus, Iss: “Vendite di alcolici aumentate del 180% durante il lockdown”

L’Istituto superiore di sanità smentisce ogni fake news sugli inesistenti "effetti protettivi" dell'alcol e sottolinea gli effetti negativi sull'organismo, incluso il sistema immunitario
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Durante il lockdown vola il consumo di alcolici: le vendite sono aumentate del 180%, anche grazie alle consegne a domicilio. È l’allarme lanciato dall’Istituto superiore di sanità, che sottolinea come l’obbligo di restare a casa abbia cambiato anche il consumo di stupefacenti e le abitudini legate al gioco d’azzardo.

Non potendo più andare al pub, gli italiani mettono una bottiglia in più nel carrello della spesa: ma – sottolinea l’Iss – è bene ricordare gli effetti negativi sulla salute (non per ultimo il calo delle difese immunitarie). Gli esperti inoltre smentiscono con forza le fake news che circolano riguardo inesistenti proprietà benefiche dell’alcol nei confronti del coronavirus. Se i benefici sono falsi, restano però veri i pericoli dell’alcol sull’organismo e sulla sicurezza personale e collettiva. E ricorda il numero per chiedere aiuto (800 632000).

L’Iss sottolinea anche come il lockdown abbia determinato un sensibile calo dello spaccio degli stupefacenti per strada. Non una notizia del tutto positiva perché apre all’ipotesi che i consumatori si stiano rivolgendo al mercato illecito presente nel dark web, per procurarsi cocaina, l’hashish o l’eroina. Un’altra emergenza è legata alla dipendenza dal gioco: “Aumenta il numero di telefonate da parte dei giocatori d’azzardo in preda a crisi di astinenza al numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità. E chiamate che prima duravano in media 15 minuti, oggi durano almeno 40″, spiega Roberta Pacifici, direttrice del Centro Dipendenze e Doping dell’Iss, che sottolinea: “la presa di coscienza di avere un problema è aumentata con il lockdown”.

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