Non ci sarà nessuna fase 2 per la scuola: alunni e studenti torneranni sui banchi soltanto a settembre. Anche per questo motivo nelle misure di allentamento dovrebbe essere però prevista la possibilità per i bambini di stare all’aria aperta, seppur con alcune prescrizioni da rispettare. È l’orientamento del comitato tecnico-scientifico che ha consegnato le sue indicazioni per la fase 2 al governo.
Un report all’interno del quale non si prevede la riapertura dei campi estivi. “Scordiamoci i campi estivi e gli oratori. Questo deve essere chiarissimo. Come si fa a garantire il distanziamento dei bambini nel campo estivo? L’accesso ai parchi è una cosa più che considerabile, beninteso che deve essere un accesso contingentato per evitare che si creino le aggregazioni”, ha detto Franco Locatelli, numero uno del Cts durante la conferenza stampa alla Protezione civile.
Una posizione cha provocato l’ira dei renziani. Anche quelli di governo, come la ministra della Pari opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti: “I genitori devono tornare a lavoro, i campi estivi li organizziamo in modo che possano funzionare. Del resto questa è la responsabilità della politica”, ha ribattuto Bonetti. Che batte soprattutto su un punto: “L’assegno per i figli è una misura necessaria, che mette al centro i minori e riconosce alle famiglie gli sforzi e i sacrifici compiuti in queste settimane di emergenza e che ancora ci attendono. Una misura che vuol dare un segnale di stabilità, e la stabilità è quello di cui hanno bisogno le famiglie in questo momento di incertezza”. La ministra continua con un post su facebook. “Si tratta di sostenere le famiglie che stanno affrontando anche spese maggiori per la cura dei figli – aggiunge – e incentivare la fiducia per continuare a pensarsi nel futuro. L’emergenza avrà anche un impatto demografico importante, e questo è un tema che nessuno di noi può sottovalutare. Sono certa che l’esecutivo non si tirerà indietro”.
Dalla sua parte anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che bolla “i toni e i contenuti del professor Locatelli”, “fuori luogo”, “offensivi e sprezzanti” e invita il presidente a “indicare soluzioni a supporto delle decisioni del Governo e degli amministratori locali che hanno il dovere di governare il paese e le città”.
Locatelli la spiegato che “la scelta di raccomandare di mantenere l’interruzione delle lezioni di didattica frontale è stata esattamente dettata dal fatto che, nei modelli sviluppati, una riapertura delle scuole in concomitanza con il ripristino delle attività produttive, avrebbe comportato certamente l’andare oltre dell’indice di contagiosità al valore soglia di 1. Ecco perché ci siamo sentiti di dare questa indicazione onde poi lasciare la scelta a chi ne ha compito istituzionale, quindi il governo”. Sarà probabilmente concesso ai bambini di tornare a frequentare i parchi, dunque mentre per l’Iss sono da cancellare i campi estivi.
Quanto più in generale alle altre misure Locatelli ha spiegato che sarà “un processo che deve essere graduale e ben ponderato anche con il contributo offerto dal contact tracing di individuare eventuali riaccensioni di focolai locali”. Spiegando i criteri usati dal Cts Locatelli ha fatto presente che per “le scelte iniziali della fase 2” si è tenuto conto dei “dati epidemiologici” e dei “profili lavorativi con i tre parametri dell’esposizione, prossimità e aggregazione con l’obiettivo di identificare dei settori produttivi la cui apertura consentisse di poter mantenere l’indice di contagiosità al di sotto di 1, in maniera tale da evitare di nuovo la pressione sulle strutture del sistema sanitario nazionale e in particolare sulle terapie intensive. C’è stato un grande lavoro di Inail da questo punto di vista. Sono stati identificati due settori quello dell’edilizia e quello della manifattura e le attività commerciali associate a questo ambito”.