Il Movimento 5 stelle ha deciso di rinviare ulteriormente l’elezione del nuovo capo politico. Una decisione che, si legge sul Blog delle stelle, è stata autorizzata dal garante e fondatore M5s Beppe Grillo: “Ha ribadito che non solo è ammissibile, ma indispensabile, alla luce della eccezionale condizione in cui sta versando il Paese”. Dal 22 gennaio scorso, giorno delle dimissioni di Luigi Di Maio, la carica è stata assunta dal membro più anziano del comitato di garanzia M5s Vito Crimi. Crimi avrebbe dovuto traghettare il Movimento fino agli Stati generali di metà aprile, ma il congresso è stato rinviato. Oggi è stata comunicata agli iscritti la decisione di prorogare ulteriormente l’elezione che “dovrà svolgersi necessariamente entro la fine dell’anno e comunque prima se le circostanze dovessero consentirlo”.
“Stiamo attraversando”, si legge nel post pubblicato sul Blog delle stelle, “un momento di emergenza sanitaria, sociale ed economica senza precedenti e tutte le nostre forze devono essere concentrate nell’unico obiettivo di accompagnare questo paese a rialzarsi, e per fare questo serve compattezza e unità di intenti”. Il Comitato di garanzia prima di comunicare la decisione ha interpellato il garante del Movimento: “Il comitato”, si legge ancora, “ha ritenuto opportuno rinviare le elezioni del nuovo capo politico ad un momento successivo e su questo ha richiesto una interpretazione autentica al garante del MoVimento, Beppe Grillo, il quale ha ribadito che non solo è ammissibile, ma indispensabile, alla luce della eccezionale condizione in cui sta versando il paese, che si attenda la normalizzazione della situazione prima di procedere all’indizione della elezione del nuovo capo politico”.
In teoria, da statuto, le elezioni del nuovo leader pentastellato si sarebbero dovute tenere online sulla piattaforma Rousseau entro i 30 giorni successivi al passo indietro di Di Maio. Lo ha ricordato su Facebook Lorenzo Borrè, avvocato di parlamentari e attivisti grillini espulsi, secondo il quale la decisione presa oggi dal Comitato di garanzia rappresenta “l’ennesimo strappo al principio di sovranità degli iscritti”. Sotto accusa anche il fatto che, nella riunione durante la quale si è deciso il rinvio, avrebbe partecipato anche lo stesso Crmi. Pubblicamente però non si sono registrate proteste. Diversi big grillini, da Paola Taverna a Danilo Toninelli ai capigruppo di Senato e Camera, hanno salutato con favore il rinvio del voto sul capo politico.