Coronavirus e sesso. Se ne occupa ora il NY City Health Department (Nychd) che può contare su 6000 dipendenti nei cinque distretti di New York e su un budget annuale di 1,6 miliardi di dollari.
Un istituto scientifico d’alto livello che vanta ufficialmente due secoli di storia. Ufficialmente, perché andando a ritroso – con altre denominazioni, ma con gli stessi scopi – lo ritroviamo già a partire dal 1657. Si occupò, ad esempio, a metà Ottocento, ai tempi di Abramo Lincoln, di studiare l’epidemia europea di colera e di quelle di tubercolosi e influenza; si occupò delle vaccinazioni di massa del 1947.
Oggi è una della maggiori agenzie sanitarie pubbliche del mondo e protegge la salute ben 8 milioni di newyorkesi, verificando, fra le altre cose, la qualità dei ristoranti (un po’ come i nostri Carabinieri dei Nas); controllando il funzionamento delle cliniche sanitarie a basso costo e gratuite di quartiere; indagando su malattie sospette e gruppi di eventuale diffusione delle stesse (dall’obesità al diabete, dalle malattie cardiache all’Hiv-Aids, alla dipendenza da tabacco, all’abuso di stupefacenti alle minacce da bioterrorismo), vantando un nutrito staff di medici e ricercatori fra i quali molti virologi. Mai, però, si era trovato ad affrontare una pandemia tanto virulenta che ha fatto a NY, alla data in cui scrivo, quasi 11.000 morti.
Può sembrare curioso, ma fra le tante attuali e più concrete occupazioni il Dipartimento ha trovato anche il tempo per elaborare raccomandazioni su come comportarsi sessualmente “ai tempi del Coronavirus”. Se è certo che il Corona possa trovarsi nelle feci di contagiati, la scienza non ha ancora dimostrato la sua presenza nei liquidi seminale o vaginale.
Per ora, dunque – sottolinea il Nychd – il rapporto sessuale è consentito, ma con riserve, ovvero assolutamente senza baci (con o senza lingua) e solo con persone “assolutamente garantite”, in linea di massima conviventi. Un po’ come fu per l’Aids: no a rapporti con sconosciuti, a scambi di coppia e orgette varie. A meno che non si tratti di sesso virtuale.
I numeri confortano la raccomandazione: da qualche mese i contatti nei siti porno o di esibizionismo telematico sono saliti incredibilmente: negli ultimi due mesi, Pornhub – uno dei più noti, quello che forte dei suoi 120 milioni di contatti quotidiani si era persino offerto di dare una mano all’Inps quando, giorni fa, il sistema andò in tilt – ha avuto un picco di visitatori del 50%.
Qual è dunque il partner più sicuro per il Nychd? Se stessi. In pratica la masturbazione è il non plus ultra della sicurezza. Raccomandatissima. A patto di lavarsi molto bene le mani prima del contatto con i genitali. Cercate dunque, raccomanda il Dipartimento, di fare da soli, almeno finché non sarà passato il ciclone.
Anche il Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction, istituto americano altrettanto prestigioso fondato nel 1947 presso l’Indiana University, a Bloomington, da Alfred Kinsey, il biologo autore del noto e rivoluzionario omonimo rapporto che promuove la ricerca interdisciplinare nel campo della sessualità umana, si è occupato del tema.
Un gruppo di suoi ricercatori il mese scorso ha infatti intrapreso uno studio su scala mondiale il cui tema è: Sex and Relationships in the Time of Covid-19, studiando un questionario tuttora in fase di elaborazione. Dal quale è già derivata una versione italiana.
“Ispirandoci allo studio promosso dal Kinsey Institute”, mi spiegano Cristina Tedeschi, ginecologa, Debora Rossi, dottoressa in psicologia clinica e Stela Mema, dottoressa in Scienze e Tecniche psicologiche, tutte e tre genovesi, “abbiamo predisposto un questionario volto a raccogliere dati relativi ai temi della sessualità e della relazione su un campione italiano il più vasto possibile. Uno strumento breve e anonimo che consente di indagare i cambiamenti intercorsi nella vita delle persone con riferimento alle modalità di vivere la relazione e la sessualità durante l’attuale emergenza Coronavirus. Per single, per coppie conviventi e per coppie non conviventi, puntando il focus sulle strategie di gestione che gli individui stanno attuando per fronteggiare le nuove criticità e le nuove sfide che la Covid-19 ha introdotto nella loro vita sentimentale e sessuale. Ma anche su dinamiche familiari e legate alla riproduttività durante questa pandemia”.
Per chi volesse testarsi, questo il link. Tanto in questi giorni il tempo – almeno per chi sta a casa e non sul campo – non manca.