In realtà era nato ad Avellino, ma la città partenopea gli aveva concesso la cittadinanza per il 96esimo compleanno. Era stato insignito anche della medaglia d’oro del Ministero per la Pubblica Istruzione
Il giorno di Pasqua aveva spento 97 candeline: oggi si è spento il Aldo Masullo, filosofo e politico napoletano. Avellinese di nascita, in realtà, ma napoletano d’adozione: tanto legato alla città dove insegnava, da ricevere la cittadinanza onoraria come regalo di compleanno. Professore di Filosofia Morale all’Università Federico II di Napoli, negli anni delle contestazioni era considerato tra i docenti “progressisti”: da allora il suo impegno politico non si è mai fermato. Capolista del PDS nelle elezioni amministrative del giugno 1992 e poi, nel marzo del 1993, protagonista a Napoli della innovativa esperienza della “giunta del sindaco”. Due legislature al senato – dal 1994 al 2001 – e membro della Commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisivi e, come negli anni settanta, della Commissione per l’istruzione pubblica e i beni culturali, anni in cui si è impegnato a discutere provvedimenti relativi a istruzione, università e ricerca sono numerosi e importanti.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha espresso il cordoglio personale e cittadino: “Ha lasciato la vita terrena il maestro Aldo Masullo, al quale recentemente abbiamo anche conferito la cittadinanza onoraria di Napoli – afferma De Magistris -, che definisce Masullo “uno dei più grandi filosofi del secondo novecento, di altissimo profilo etico, di profondo rigore intellettuale”.