Il 25 aprile come fondamenta dello spirito della Nazione, come insegnamento per il futuro, per superare le avversità e risollevare il Paese soprattutto unendo le forze. E’ il messaggio che ricorre nelle dichiarazioni con cui i vertici delle istituzioni repubblicane e delle forze politiche celebrano la festa della Liberazione. “E’ la festa del coraggio italiano, il coraggio di chi ha dato il cuore, l’anima, e la vita per un Paese migliore, fondato sui valori della libertà, della solidarietà, della fratellanza – afferma la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati – Il coraggio di un Paese che si è riscoperto nazione. Questo è lo spirito dell’Italia che il 25 aprile ha trovato la sua anima libera. Questo è l’esempio dell’Italia che su quella libertà ha costruito la sua storia democratica. Un esempio che in questo difficile dà forza e speranza al nostro Paese”. In un video pubblicato su facebook il presidente della Camera Roberto Fico sottolinea che “la Storia non è che si può leggere e ricordare a compartimenti stagni, le azioni delle persone nel passato hanno ripercussione nel futuro, è tutto collegato. Questa è anche la lezione del 25 aprile, che grazie al sacrificio di uomini e donne del passato oggi possiamo godere della democrazia, e quindi a noi le scelte giuste anche per il futuro”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla sua pagina facebook ha lasciato parlare solo una strofa di Viva l’Italia di Francesco De Gregori.
Sul Corriere della Sera il presidente emerito della Repubblica, il senatore a vita Giorgio Napolitano, ha spiegato come questo momento difficile del Paese gli ricorda “in forme certo diverse” ciò che visse da giovane a Napoli durante la guerra e l’occupazione nazifascista. “Eppure – aggiunge l’ex capo dello Stato – allora l’Italia riuscì a risollevarsi dalle macerie, a rinascere come Repubblica libera e democratica, a intraprendere un fecondo cammino di espansione economica, crescita civile e progresso sociale. Ci riuscimmo con grandi, tenaci sforzi di tutti gli italiani e con l’aiuto dei nostri alleati. Penso che anche oggi possiamo farcela, possiamo far ripartire l’economia, contrastare i rischi di nuove e diffuse povertà, riprendere la nostra vita sociale”.
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli afferma che “mai come ora dobbiamo riaffermare i valori dell’antifascismo. Anche in un momento come quello che stiamo vivendo, così duro per tutti. Perché è nell’antifascismo che c’è il seme della tolleranza, della solidarietà, del progresso per tutti e non per pochi”. “Ogni anno – aggiunge su twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni – penso a quei giovani, al coraggio necessario per resistere, ai tanti che morirono per la nostra libertà. Quest’anno più che mai servono coraggio, unità, amore per l’Italia”.
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ribadisce che “come 75 anni fa, solo un’azione comune della collettività nazionale e internazionale e un rinnovato senso di unità e solidarietà tra cittadini, consentirà la ripresa delle attività sociali ed economiche e quindi della vita come prima dell’insorgere dell’epidemia”, mentre il titolare della Cultura Dario Franceschini ha presentato il portale “Partigiani d’Italia” (www.partigianiditalia.beniculturali.it) sottolineando che “la memoria è l’unico antidoto alle possibili conseguenze delle paure del nostro tempo, che scatenano pulsioni e tensioni che mai si sarebbe pensato tornassero in Europa e in molte parti del mondo: per questo nel 75° anniversario della liberazione d’Italia, che avviene in un momento così particolare, è importante fornire gli strumenti per ricordare e fare tesoro del passato”.
Tra i leader di partito il segretario del Pd Nicola Zingaretti riflette sul discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Ha usato due bellissime parole – dice a RaiNews24 – ‘coraggiosi e ripartenza’: credo che serva l’energia di allora, che dette agli italiani speranza ed energia. Siamo di fronte alla necessità di ricostruire il paese, serve l’energia di allora, che non significa pensare tutti allo stesso modo, ovviamente”. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi twitta: “Tutte le volte che sento polemiche sul 25 aprile penso alle lettere dei condannati a morte della Resistenza. E le rileggo. E capisco perché la Festa della Liberazione è la Festa di cui noi non possiamo fare a meno. Viva la libertà, viva chi ha lottato contro il nazifascismo, viva l’Italia”. Il capo reggente del M5s Vito Crimi scrive sul Blog delle Stelle che la Liberazione è come “un’energia che ogni italiano si porta dentro. Un amore incondizionato, solidarietà verso chi ha bisogno. Una mano tesa ad aiutare, uno sguardo al futuro. Il desiderio di riscoprire ciò che davvero ci appartiene, di dare valore a ciò che ci circonda. La forza di donare, laddove siamo stati privati di qualcosa. E di costruire, laddove si è distrutto. L’invito a non arrenderci mai, a non perdere la speranza di un futuro migliore, a vivere ogni giorno come fosse il primo di una nuova vita”.
Il segretario della Lega Matteo Salvini rende grazie “a chi, 75 anni fa, oggi e domani, ha messo, mette e metterà al centro della propria vita la battaglia per la Libertà”. “La voglia di Libertà – sottolinea il leader della Lega – può essere attaccata, offesa, incarcerata, derisa, ma alla fine vince sempre. Grazie ai nostri nonni, un abbraccio ai nostri genitori, una carezza ai nostri figli”. “Libertà è madre di salute, lavoro, amore, sicurezza, fede, onore, felicità e coraggio. Ce la faremo”, conclude Salvini. Che poi cita Oriana Fallaci: ” “Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”. “Oggi – dichiara il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi – il 25 aprile dev’essere veramente la festa di tutti, perché è intorno alle nostre libertà, al nostro modo di vivere in una società democratica, che tutti gli italiani si uniscono come si sono uniti nella risposta all’emergenza. Spero che quest’anno più che mai sia un giorno di unità profonda della nazione”.
Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha celebrato il 25 aprile a Marzabotto, luogo della più grande strage nazifascista (29 settembre-5 ottobre 1944, 1830 vittime civili). “Essere a Marzabotto il 25 aprile è un dovere morale e civile – dice – un luogo simbolo della nostra regione che ha pagato uno dei prezzi più alti per la Liberazione. Vengo qui ogni anno da quando sono ragazzino, perché abbiamo il dovere di ricordare, in un epoca in cui i revisionismi vogliono negare ciò che è un dovere celebrare”. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha scritto una lettera a bambini e ragazzi, milanesi e non, per raccontare com’è nata Bella Ciao e chi erano i partigiani: “Dobbiamo essere sempre grati e ricordare il sacrificio di questi nonni e bis nonni che si sono battuti perché tutti noi potessimo vivere in libertà – ha detto in un video sui social – Libertà significa che tutti noi abbiamo la possibilità di esprimere e seguire le nostre idee, di vivere in pace, di lavorare e convivere senza che nessuno possa imporsi con la violenza e con la prepotenza. E la libertà è certamente un diritto ma è anche fragile e va conservata con cura”.