Cultura

25 aprile, nasce il portale “Partigiani d’Italia”: un archivio digitale per conoscere donne e uomini della Resistenza

 "È fondamentale lavorare per tenere viva e attuale la lezione della Resistenza - ha detto il ministro Dario Franceschini presentando il progetto sul portale Mibact - Per questo è importante fornire gli strumenti per ricordare e fare tesoro del passato"

di F. Q.

La Liberazione, 75 anni dopo. In questo importante anniversario viene presentato in anteprima il portale Partigiani d’Italia, un grande archivio digitale contenuto all’interno del sito del Ministero dei Beni Culturali che permetterà di consultare le schede delle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nell’Archivio centrale di Stato. Un modo per conoscere le donne e gli uomini che hanno partecipato alla lotta di Liberazione, e contemporaneamente valorizzare questa poco conosciuta fonte documentaria, ma preziosa per lo studio della Resistenza italiana.

“È fondamentale lavorare per tenere viva e attuale la lezione della Resistenza – il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini – La memoria è l’unico antidoto alle possibili conseguenze delle paure del nostro tempo, che scatenano pulsioni e tensioni che mai si sarebbe pensato tornassero in Europa e in molte parti del mondo. Per questo è importante fornire gli strumenti per ricordare e fare tesoro del passato”.

Il portale è il risultato di un progetto intrapreso dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel 2017, su impulso dei Beni Culturali: l’obiettivo era digitalizzare 703.716 schede nominative del fondo Ricompart, creando una una banca dati nazionale. Un’operazione ha coinvolto la Scuola Normale Superiore, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza “Giorgio Agosti”, e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri. La fase di revisione e implementazione dei dati è ancora in corso, ma dal 25 aprile al 2 maggio 2020 possono essere consultate le 205.000 schede finora verificate relative a diverse Regioni: Piemonte (91%), Liguria (97%), Lazio (78%), Campania (98%), Emilia-Romagna (41%), Marche (33%).

Tutte le schede, comprese le relative riproduzioni digitali, saranno pubblicate definitivamente dall’8 settembre 2020, ma le pagine che ne descrivono l’origine e l’attuale organizzazione restano in linea anche dopo il 2 maggio. Il portale Partigiani d’Italia rende disponibili per la consultazione le informazioni tratte dalle schede insieme a un ampio quadro di contributi che illustrano il contesto e le vicende dalle quali esse traggono origine.

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