La più grande campagna di disobbedienza civile per l’autoproduzione di cannabis in Italia è stata lanciata lunedì scorso. Non un giorno a caso, visto che il 20 aprile, 4/20 in America, è considerata a livello mondiale come la giornata dedicata alla pianta. “In Italia non è reato fumare cannabis, ma si rischia il carcere se la si coltiva – sostengono gli organizzatori della campagna “Io coltivo” – Lo stato appalta il monopolio della produzione e vendita della cannabis alla criminalità organizzata. È ora di dire basta, è ora di disobbedire. È ora di coltivare”.
Per partecipare le istruzioni sono poche e semplici, come viene spiegato sul sito della campagna: innanzitutto bisogna essere maggiorenni, poi è necessario recuperare un seme di cannabis e un vaso con della terra, per seminare una sola pianta a testa per poi postare le foto sui social network con l’hastag #iocoltivo. A tutti i partecipanti viene garantita l’assistenza legale gratuita da un gruppo di avvocati esperti in materia.
Il motivo per cui il team di ‘Meglio Legale’, Dolce Vita magazine, i Radicali e l’associazione Luca Coscioni – che hanno ideato la disobbedienza – chiedono di seminare solo una pianta a testa risiede nella sentenza di dicembre delle sezioni unite penali della corte di Cassazione, le cui motivazioni sono state pubblicate nei giorni scorsi. Secondo l’organo che rappresenta la massima espressione della giurisprudenza italiana in materia, infatti, la coltivazione di cannabis, quando è effettuata per il consumo personale, con una quantità minima di piante e con tecniche rudimentali, non può essere considerata reato. Ed è così, che, grazie anche a questa sentenza, si è deciso di disobbedire ad una legge ritenuta ingiusta, per recapitare un messaggio chiaro e netto al Parlamento: la politica deve smetterla di sottrarsi alle proprie responsabilità.
Il primo traguardo che ci si pone di raggiungere è quello della libertà di coltivazione domestica di cannabis per uso personale, ma quello più ampio resta la legalizzazione. Nei cassetti del Parlamento ad oggi ci sono diverse proposte di legge in questo senso, che però non sono state mai discusse. Come ad esempio quella di iniziativa popolare corredata da 68mila firme depositata nel 2016. L’ultima proposta di legge era stata presentata prima dell’emergenza coronavirus, firmata da Magi e altri parlamentari, che prevedeva la modifica dell’articolo 73 (Testo unico stupefacenti) per decriminalizzare proprio la coltivazione a scopo personale.
Le stime della campagna “Meglio Legale” indicano che nel nostro Paese la legalizzazione della cannabis potrebbe portare – tra entrate fiscali, gettito Irpef e risparmio delle forze dell’ordine – 5,1 miliardi di euro. Negli Stati Uniti, oggi, la cannabis legale è il settore che sta creando più posti di lavoro a tempo pieno in assoluto: a gennaio, secondo le stime della testata americana Leafly, erano più di 240mila.
Intanto le adesioni alla campagna continuano ad aumentare: “Non abbiamo il dato preciso, ma già oggi hanno aderito alla campagna più di 500 persone, oltre a una ventina di associazioni come il ‘partito dei millennials’ Volt e quelle dei pazienti che usano la cannabis per curarsi come Cannabis Cura Sicilia o il Cannabis Social Club di Bolzano. O altre come Antigone e A buon diritto. Hanno aderito anche due parlamentari, Riccardo Magi di Più Europa e Matteo Mantero del M5S, oltre a Marco Cappato e rapper come Ensi e Babaman“, sottolinea Antonella Soldo, che coordina la campagna. “Stiamo inoltre vagliando le richieste di decine di avvocati che si offrono volontari per far parte del team legale e poi stiamo ricevendo migliaia di richieste di informazione”.
Insomma: secondo gli organizzatori è il primo passo verso la regolamentazione e legalizzazione tout court della cannabis. “È un percorso difficile e bisognerà tenere conto di pregiudizi e paure delle persone e dei politici: i dubbi vanno accolti e spiegati, aprendo un dialogo con tutti per far loro cambiare idea”. Senza dimenticare che si stima che siano almeno 100mila le persone che già oggi coltivano cannabis per uso personale: si tratta di consumatori che lo fanno per il proprio uso personale o terapeutico per motivi economici, di qualità del prodotto e per non foraggiare la criminalità organizzata.
E a chi sostiene che, vista l’emergenza sanitaria in corso non sia il momento adatto, Antonella Soldo risponde così: “Proprio a causa della crisi sanitaria, economica e sociale, è il momento di affrontare il tema con responsabilità. Perché è proprio la fragilità economica attuale che può favorire le mafie, e quindi il tema di chiudere i rubinetti alla criminalità, e riportare queste risorse economiche a favore di stato e cittadini, è fondamentale”.
Cronaca
Cannabis, la campagna di “disobbedienza civile” #IoColtivo: “Il paradosso? Fumare non è reato, ma si rischia il carcere se si coltiva”
Lanciato dal team di 'Meglio Legale', Dolce Vita magazine, i Radicali e l’associazione Luca Coscioni, il progetto si basa sulla sentenza di dicembre della corte di Cassazione, secondo cui non è reato far crescere una quantità minima di piante con tecniche rudimentali. Ai partecipanti viene offerta assistenza legale gratuita in caso di problemi
La più grande campagna di disobbedienza civile per l’autoproduzione di cannabis in Italia è stata lanciata lunedì scorso. Non un giorno a caso, visto che il 20 aprile, 4/20 in America, è considerata a livello mondiale come la giornata dedicata alla pianta. “In Italia non è reato fumare cannabis, ma si rischia il carcere se la si coltiva – sostengono gli organizzatori della campagna “Io coltivo” – Lo stato appalta il monopolio della produzione e vendita della cannabis alla criminalità organizzata. È ora di dire basta, è ora di disobbedire. È ora di coltivare”.
Per partecipare le istruzioni sono poche e semplici, come viene spiegato sul sito della campagna: innanzitutto bisogna essere maggiorenni, poi è necessario recuperare un seme di cannabis e un vaso con della terra, per seminare una sola pianta a testa per poi postare le foto sui social network con l’hastag #iocoltivo. A tutti i partecipanti viene garantita l’assistenza legale gratuita da un gruppo di avvocati esperti in materia.
Il motivo per cui il team di ‘Meglio Legale’, Dolce Vita magazine, i Radicali e l’associazione Luca Coscioni – che hanno ideato la disobbedienza – chiedono di seminare solo una pianta a testa risiede nella sentenza di dicembre delle sezioni unite penali della corte di Cassazione, le cui motivazioni sono state pubblicate nei giorni scorsi. Secondo l’organo che rappresenta la massima espressione della giurisprudenza italiana in materia, infatti, la coltivazione di cannabis, quando è effettuata per il consumo personale, con una quantità minima di piante e con tecniche rudimentali, non può essere considerata reato. Ed è così, che, grazie anche a questa sentenza, si è deciso di disobbedire ad una legge ritenuta ingiusta, per recapitare un messaggio chiaro e netto al Parlamento: la politica deve smetterla di sottrarsi alle proprie responsabilità.
Il primo traguardo che ci si pone di raggiungere è quello della libertà di coltivazione domestica di cannabis per uso personale, ma quello più ampio resta la legalizzazione. Nei cassetti del Parlamento ad oggi ci sono diverse proposte di legge in questo senso, che però non sono state mai discusse. Come ad esempio quella di iniziativa popolare corredata da 68mila firme depositata nel 2016. L’ultima proposta di legge era stata presentata prima dell’emergenza coronavirus, firmata da Magi e altri parlamentari, che prevedeva la modifica dell’articolo 73 (Testo unico stupefacenti) per decriminalizzare proprio la coltivazione a scopo personale.
Le stime della campagna “Meglio Legale” indicano che nel nostro Paese la legalizzazione della cannabis potrebbe portare – tra entrate fiscali, gettito Irpef e risparmio delle forze dell’ordine – 5,1 miliardi di euro. Negli Stati Uniti, oggi, la cannabis legale è il settore che sta creando più posti di lavoro a tempo pieno in assoluto: a gennaio, secondo le stime della testata americana Leafly, erano più di 240mila.
Intanto le adesioni alla campagna continuano ad aumentare: “Non abbiamo il dato preciso, ma già oggi hanno aderito alla campagna più di 500 persone, oltre a una ventina di associazioni come il ‘partito dei millennials’ Volt e quelle dei pazienti che usano la cannabis per curarsi come Cannabis Cura Sicilia o il Cannabis Social Club di Bolzano. O altre come Antigone e A buon diritto. Hanno aderito anche due parlamentari, Riccardo Magi di Più Europa e Matteo Mantero del M5S, oltre a Marco Cappato e rapper come Ensi e Babaman“, sottolinea Antonella Soldo, che coordina la campagna. “Stiamo inoltre vagliando le richieste di decine di avvocati che si offrono volontari per far parte del team legale e poi stiamo ricevendo migliaia di richieste di informazione”.
Insomma: secondo gli organizzatori è il primo passo verso la regolamentazione e legalizzazione tout court della cannabis. “È un percorso difficile e bisognerà tenere conto di pregiudizi e paure delle persone e dei politici: i dubbi vanno accolti e spiegati, aprendo un dialogo con tutti per far loro cambiare idea”. Senza dimenticare che si stima che siano almeno 100mila le persone che già oggi coltivano cannabis per uso personale: si tratta di consumatori che lo fanno per il proprio uso personale o terapeutico per motivi economici, di qualità del prodotto e per non foraggiare la criminalità organizzata.
E a chi sostiene che, vista l’emergenza sanitaria in corso non sia il momento adatto, Antonella Soldo risponde così: “Proprio a causa della crisi sanitaria, economica e sociale, è il momento di affrontare il tema con responsabilità. Perché è proprio la fragilità economica attuale che può favorire le mafie, e quindi il tema di chiudere i rubinetti alla criminalità, e riportare queste risorse economiche a favore di stato e cittadini, è fondamentale”.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Un ente come Fondazione Bicocca è assolutamente innovativo perché apre totalmente al privato. Una formula coerente con le intenzioni del governo, che sta novellando le norme legate al partenariato pubblico-privato per un equilibrato rapporto tra gli interessi pubblici e l'interesse privato”. Così Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Bicocca, pertanto, sta facendo una bellissima esperienza: una start up all'interno della start up. Ci auguriamo, quindi, che il buon successo di questa iniziativa possa essere preso come esempio da molti altri. Il giusto e sano collegamento tra un'accademia, come questa l'università, e le imprese è una cosa buona e giusta che perseguiamo con grande attenzione”, conclude.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - "Oggi presentiamo Fondazione Bicocca a tutta la comunità e a tutti i nostri possibili stakeholders. Lo scopo della Fondazione è quello di mettere in relazione il territorio con l'università. È un facilitatore e quindi speriamo di ottenere dei grossi risultati. Oggi il primo evento di una lunga serie”. Così Marco Orlandi prorettore vicario dell'università Milano-Bicocca e presidente di Fondazione Bicocca durante l'evento "Connessioni per il futuro". Un incontro pensato per presentare Fondazione Bicocca, un nuovo ente in grado di supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico dell’ateneo. “Siamo molto orgogliosi, siamo un'università giovane nata 26 anni fa, ma in questi 26 anni abbiamo ottenuto degli ottimi risultati e questo era il momento di dotarsi di un altro strumento per essere ancora più attrattivi per il territorio e per i nostri stakeholders" conclude Orlandi.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest'area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale". Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
"Basti pensare - dice - a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest'area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.
"L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall'altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il costo delle bollette in Italia ha raggiunto picchi insostenibili per famiglie e imprese. Oggi la segretaria Schlein ha dimostrato che sono possibili interventi urgenti e immediati per abbassare il costo dell’energia. Nello stesso giorno in cui il governo Meloni fa slittare il cdm per affrontare la questione: sono nel caos. Seguano le proposte del Pd, perché gli italiani non possono rimetterci di tasca propria per l’incompetenza di questa destra". Lo scrive sui social Alessandro Zan del Pd.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.
“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese". Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. Il Partito Democratico torna a chiedere interventi concreti, proponendo due soluzioni centrali: separare il costo dell’energia da quello del gas e istituire un ente pubblico che possa garantire prezzi più accessibili.
"Non possiamo accettare – aggiunge Pagano – che il nostro sistema energetico rimanga vincolato a un meccanismo che pesa enormemente sulle tasche di cittadini e aziende. Il gas è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare", conclude Pagano.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Non è più procrastinabile un intervento del Governo per contenere i costi delle bollette, oramai insostenibili per milioni di italiani. Governo e maggioranza facciano proprie le proposte del Pd avanzate da Elly Schlein e tutte a costo zero. Proposte semplici, chiare ed efficaci. Approviamole con spirito bipartisan per il bene del Paese". Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina.
"Dopo che il taglio delle accise, promesso dalla presidente Meloni, era rimasto intrappolato nella distanza che c'è tra il dire e il fare e nulla è stato fatto è ora che maggioranza e governo prendano atto della gravità della situazione. Come si fa a non rendersi conto che questa emergenza bollette si aggiunge all’aumento di carburante, RC Auto e pedaggi, beni alimentari, materiale scolastico e affitti? Una situazione sconfortante che si va ad aggiungere ad una economia che arretra da 750 giorni, proprio mentre attendiamo gli effetti nefasti dei dazi di Trump".