“Il lavoro in sicurezza: per costruire il futuro” è il sottotitolo della manifestazione, che eccezionalmente si sposta al chiuso, diviso tra l'Auditorium della Musica e il Teatro delle Vittorie a Roma. Un progetto che nasce dalla volontà dell'organizzatore Massimo Bonelli di non perdere tutto il lavoro della macchina organizzativa, che già si era messa in moto. “Abbiamo comunque subito un danno economico importante – racconta Bonelli a FqMagazine -. Ho fiducia nel Governo, che possa accogliere le istanze dei lavoratori fragili”
Era inevitabile accadesse. Il Concertone del Primo Maggio non potrà festeggiare il trentennale. La grande festa in Piazza San Giovanni a Roma è solo rimandata al 2021, come ha promesso l’organizzatore Massimo Bonelli. Per questo si è deciso di trasformare l’evento in uno show di prima serata, su RaiTre tra contributi registrati e live, promosso come sempre da Cgil, Cisl e Uil. Il cast artistico è stato organizzato da Bonelli per iCompany, mentre la parte tecnica e quella televisiva è ad appannaggio della Rai, che svelerà i conduttori nelle prossime ore.
Gianna Nannini da Milano, Vasco Rossi da Bologna e Zucchero da Marina di Carrara guidano il cast del Concertone. Gli altri artisti che saliranno sul palco sono: Aiello, Alex Britti, Bugo e Nicola Savino, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Dardust, Edoardo ed Eugenio Bennato, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Fasma, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Fulminacci, Irene Grandi, Le Vibrazioni, Leo Gassmann, Lo Stato Sociale, Margherita Vicario, Niccolò Fabi, Noemi, l’Orchestra Accademia di Santa Cecilia, Paola Turci, Rocco Papaleo e Tosca. Rimane ancora un nome grosso da svelare, le trattative si stanno concludendo in queste ore.
La volontà da parte dell’organizzazione è stata quella di evitare registrazioni o streaming fatta con i cellulari. “Andava bene per la prima fase della Quarantena, quando c’era bisogno di condividere musica – ha detto Bonelli -, ma arrivati a questo punto abbiamo anche pensato di cambiare le cose. Ho molto apprezzato l’evento ‘Musica che unisce’ su Rai Uno. Vedendo quelle immagini ho pensato che noi dovevamo fare da apripista a un nuovo trend. La musica dal vivo torna in tv e in streaming, ma con un occhio attento al suono e alla qualità. Per questo abbiamo dato delle direttive precise agli artisti da seguire, in modo che fosse una esibizione live con tutti i crismi e con audio e suono perfetto”. Un modo anche per tastare il terreno in vista dei prossimi mesi, quando potrebbe essere proprio la televisione ad ospitare la musica. “Una vera e propria scommessa, che si è sviluppata in pochi giorni – ha rivelato Bonelli -. Abbiamo invitato gli artisti ad esprimersi dal vivo, rispettando le norme governative, anche grazie a una società che ci supporta nei protocolli di sicurezza”.
“Il lavoro in sicurezza: per costruire il futuro” è il sottotitolo della manifestazione che eccezionalmente si sposta al chiuso, diviso tra l’Auditorium della Musica e il Teatro delle Vittorie a Roma. In ballo c’è anche una location all’aperto nella Capitale, ancora top secret. Altre location in cui i cantanti si esibiranno con la band saranno a: Firenze, alla Terrazza Martini, al Fabrique e al Museo del 900 a Milano, una località in provincia del Veneto (Bassano del Grappa), un’altra location sarà Piazza Maggiore a Bologna e infine Napoli.
“La volontà è stata quella di abbracciare tutte le generazioni – ha spiegato Massimo Bonelli – e quindi di rendere la manifestazione più nazionalpopolare, prediligendo i cantautori. Ho voluto fortemente portare avanti il progetto, nonostante fosse saltata la Piazza. Lo dobbiamo alla musica che ci ha accompagnato in questi momenti difficili, ma anche ai lavoratori che stanno vivendo momenti di tensione”.
Per stessa ammissione di Bonelli però i contraccolpi nell’organizzazione, a causa dell’annullamento della piazza ci sono stati. Molti lavori e contratti erano firmati, poi tutto è andato in fumo. “Il cambio di rotta ha creato dei danni a noi, come a tanti altri italiani sfortunati. – ha concluso Bonelli – Sono un imprenditore con tanti dipendenti. Anche io so la situazione che stiamo vivendo è davvero difficile. Ho apprezzato molto il documento in dieci punti che le associazioni di categoria hanno presentato al Governo, per far ripartire la filiera della musica e per tutelare i lavoratori più fragili. Questi ultimi sono professionisti stagionali o a progetto che si sono ritrovati senza più nulla e con prospettive non rosee, se consideriamo che i concerti saranno l’ultima cosa a ripartire e non subito. Sento al telefono molti di questi tecnici che non hanno nemmeno i soldi per farse la spesa. La situazione è grave, voglio pensare che il Governo, che non sta vivendo un bel momento perché sotto stress da parte di tutte le categorie, possa far luce anche sugli operatori dello spettacolo”.