Boris Johnson torna a Downing Street dopo il ricovero e la lunga convalescenza per il Covid-19. “Il Regno Unito inizia a invertire la tendenza“, ha detto nel suo primo discorso alla nazione dopo la guarigione, in una conferenza stampa a distanza. Ma nonostante i “progressi” il Regno Unito è al punto di “massimo rischio”, perciò il premier non intende anticipare l’allentamento delle misure di distanziamento sociale: “So che è difficile – ha spiegato – voglio far muovere l’economia il più velocemente possibile ma mi rifiuto di buttare via il sacrificio del popolo britannico e rischiare un secondo picco”. Una seconda ondata, aggiunge, sarebbe “un disastro economico“.

Ieri notte il premier è tornato al numero 10 di Downing Street dopo aver passato la convalescenza nella residenza di Chequers, fuori Londra.”È vero che questa è la più grande sfida singola che questo paese ha dovuto affrontare dopo la guerra”, ha detto. Il coronavirus “è un aggressore inatteso e invisibile nel suo assalto fisico, come posso dirvi per esperienza personale“. Johnson stesso, infatti, positivo a fine marzo ed era stato ricoverato in terapia intensiva per tre giorni, prima di essere trasferito in un reparto di degenza, da dove è stato dimesso solo il giorno di Pasqua. Poi la lunga convalescenza fino alla fine di aprile, durante la quale erano proseguiti i suoi contatti telefonici con la Regina e le videoconferenze con il governo. Boris si dice ottimista, seppur con cautela: il Regno Unito ha “iniziato a metterlo al tappeto” grazie al rispetto del lockdown, che continuerà.

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