Il governatore Arno Kompatscher vuole stabilire l'allentamento delle misure restrittive in Alto Adige con un’apposita legge provinciale: se il governo si opporrà, stop all'appoggio da parte della Südtiroler Volkspartei che a Palazzo Madama conta su tre senatori
Basta appoggio al governo se da Roma non arriverà il via libera a una Fase 2 autonoma per la Provincia di Bolzano. La Südtiroler Volkspartei (Svp) minaccia di interrompere “qualsiasi collaborazione con il governo”, se non venisse accolta favorevolmente la decisione di Bolzano di seguire un percorso autonomo per la fase 2. Il direttivo della Svp ha approvata in serata, con voto unanime, la proposta del governatore Arno Kompatscher e del segretario del partito Philipp Achammer, di stabilire la Fase 2 in Alto Adige con un’apposita legge provinciale.
“Una territorio autonomo, come l’Alto Adige, non può accettare che, anche dopo la fase di acuta emergenza, la nostra intera vita sociale ed economica venga per mesi regolamentata con decreti d’emergenza”, ha detto Kompatscher a Rai Südtirol. “Autonomia – ha aggiunto il presidente della Provincia – significa responsabilità. Siamo pronti ad assumerci le responsabilità in questa crisi”. “Per questo motivo abbiamo deciso di interrompere qualsiasi collaborazione con il governo, se non dovesse essere accolta la nostra decisione”, ha concluso il governatore della Svp, che a Bolzano governa con la Lega.
La Südtiroler Volkspartei però a Roma appoggia la maggioranza: voti decisivi, soprattutto a Palazzo Madama, dove il partito dei sudtirolesi conta su tre senatori e con Julia Unterberger detiene la presidenza del Gruppo per le Autonomie. Da qui il ricatto al governo, firmato dai rappresentati locali del partito, con la speranza di ottenere il via libera alla legge provinciale e sfruttare la situazione per rivendicare agli occhi degli elettori di madrelingua tedesca una rinnovata autonomia rispetto a Roma.
“Nelle numerose videoconferenze che ho avuto con gli esponenti del Governo ho più volte chiesto che a livello statale per la Fase 2 fossero emanati solo criteri e linee guida. Si sarebbe dovuto lasciare alle Regioni e alle Province autonome la decisione finale su quali provvedimenti e regole adottare, sulla base delle rispettive situazioni epidemiologiche e delle specifiche esigenze dell’economia locale”, ha detto ancora Kompatscher, secondo il quale è “sbagliato l’approccio del governo”.