Tra i 24 milioni di telespettatori che hanno seguito la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte c’era anche Rosario Fiorello che sull’annunciata Fase 2 si è chiesto: “Ma alla fine i 60enni? Io mi faccio l’autocertificazione per andare a trovare me stesso!“, ha scritto su Twitter alludendo anche al fatto che si potrà uscire di casa per andare a trovare i congiunti. Nei giorni scorsi lo showman aveva sollevato il dibattito sulla possibilità di tenere a casa i sessantenni, evitando un ritorno a lavoro per ridurre il rischio di maggiori contagi.
Ma alla fine i 60enni? #fase2 io mi faccio l’autocertificazione per andare a trovare me stesso!#conte
— Rosario Fiorello (@Fiorello) April 26, 2020
“Salve a tutti, sono Rosario Fiorello e il 16 maggio compirò 60 anni. Allora, i 60enni devono restare in casa, quindi in pratica dal 4 al 15 maggio potrei uscire. Ma noi 60enni dobbiamo fare fronte comune e dare retta a chi ci governa. Per cui, se dicono che noi 60enni non dobbiamo uscire significa che siamo persone a rischio. Andiamo protetti, siamo come il panda, il cercopiteco, il colibrì dell’Himalaya. Siamo in via di…no, un attimo, in via di estinzione no. Però ci dicono di non uscire, quindi stiamo a casa. Va bene che i 60enni di oggi non sono quelli di una volta, siamo più arzilli, però meglio rispettare le regole. Io comunque un’uscitina fino al 15 maggio me la farò. Con la mascherina, con lo scafandro, con il passamontagna, con la muta, con la boccia del pesce rosso: ci levo il pesce, l’acqua e poi me la metto in testa. Pensavamo di essere ancora giovani, ma non è così, entriamo nella cerchia degli anziani a rischio. Mi rivolgo a Ligabue, anche tu non puoi uscire, sappilo. Pensa a Baglioni o Venditti, questi proprio finiti, rinchiusi. Insomma, io rimarrò in casa. A meno che qualcuno non dica ‘no, i 60enni possono uscire, 61, 62…63, al massimo’”, aveva scherzato in un video pubblicato su Instagram.
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L’ipotesi ventilata dalla task force presieduta da Colao aveva aperto un dibattito tra gli esperti, un tema però passato in secondo piano perché il premier Conte non ha parlato nel corso del suo intervento di misure differenti per fasce d’età. Qualora l’ipotesi avesse preso piede non avrebbero potuto far ritorno a lavoro più di 17 milioni di italiani, idea probabilmente incostituzionale.