Arrivano in Gazzetta ufficiale i bandi per i concorsi per la scuola: riguardano circa 62mila nuovi posti per i docenti. “Vogliamo assumere, per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili, a partire dai precari”, ha detto lunedì la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. In serata è arrivata la notizia da fonti dello stesso dicastero: i bandi sono in Gazzetta martedì 28 aprile.
I concorsi sono stati al centro di forti polemiche nella maggioranza e con l’opposizione. Nel corso della riunione di maggioranza di oggi, il ministero ha fornito tutte le informazioni tecniche richieste dai parlamentari a sostegno delle procedure. Si tratta di procedure concorsuali – rendono noto le fonti – che rispettano la piena attuazione del decreto legge sulla scuola votato a dicembre in Parlamento. Sono concorsi attesi dal personale precario, ma anche da tanti laureati che aspirano alla docenza. Le stesse fonti smentiscono poi che il Ministero abbia variato i bandi a seguito del passaggio in Consiglio superiore dell’Istruzione. E spiegano, infine, che cambiare ora le procedure concorsuali significa, di fatto, determinarne lo slittamento e non poter garantire nessuna assunzione a settembre.
Leu, Pd, Lega ed esponenti del Gruppo Misto chiedevano con forza di prevedere, invece del concorso straordinario per coloro che insegnano da più di tre anni nella scuola, un esame per titoli e anzianità, anche per la difficoltà di poter svolgere i concorsi. Il M5s e la ministra Azzolina però sono stati irremovibili. “Il concorso straordinario come lo avevamo pensato a dicembre in queste condizioni a me pare impossibile – ha detto Matteo Orfini del Pd – oggi lo abbiamo detto insieme ai colleghi Lorenzo Fioramonti, Nicola Fratoianni e Rina De Lorenzo e ribadito più volte in questi giorni”. Ma per la capogruppo M5s in commissione Istruzione, Bianca Laura Granato, l’unico modo “affinché i precari della scuola possano vedersi riconosciuta la stabilizzazione è quello di procedere con il concorso“.
Le due procedure – Di questi concorsi si parla da anni. Dopo i ritardi ereditati dal passato, adesso finalmente ci siamo. Due le procedure previste, una straordinaria e l’altra ordinaria. Il problema, però, è come assegnarli, e soprattutto quando, perché l’emergenza coronavirus non ha fermato l’iter ma le prove potranno svolgersi solo in condizioni di sicurezza. Per quanto riguarda la procedura ordinaria, sarà il primo nel nuovo formato previsto dall’ennesima riforma, quella firmata Bussetti. La novità è invece l’intenzione di provare ad assumere subito i vincitori dello straordinario. Parliamo della sanatoria rivolta ai precari con 36 mesi di servizio. Il bando prevede una sola prova, semplificata. I sindacati, sostenuti appunto da alcune forze di maggioranza e di opposizione, non avrebbero voluto nemmeno quella.