“Riapertura molto graduale delle scuole materne ed elementari, su base facoltativa” a partire dall’11 maggio e “in un secondo tempo dal 18 maggio, ma solo nei dipartimenti in cui la circolazione del virus è molto debole, potremo immaginare di aprire le medie“. Quanto ai licei, “decideremo a fine maggio se potremo riaprirli, a cominciare da quelli professionali“. Il premier francese Edouard Philippe presenta la Fase 2 davanti al Parlamento, che lo voterà dopo il dibattito. Durerà dall’11 maggio al 2 giugno, quando si entrerà in una “fase 3”. Ma, precisa, “se gli indicatori non saranno rispettati, non faremo nessuna riapertura l’11 maggio”.
Il governo anticipa le decisioni sulle prossime settimane con un piano molto dettagliato, che prevede una diversificazione in base al livello dei contagi e dei posti negli ospedali a livello locale, fatto di date e condizioni per allentare le restrizioni in vigore dal 17 marzo. I limiti che Philippe ha posto riguardano, fra l’altro, il numero giornaliero dei nuovi positivi, che “deve mantenersi fra i 1.000 e i 3.000”. Una soglia in base alla quale i dipartimenti verranno divisi in zone “verdi” e “rosse”. Luoghi di culto aperti ma niente cerimonie religiose fino al 2 giugno e autocertificazione per spostamenti “oltre 100 chilometri dal domicilio, che saranno possibili soltanto per motivi imperativi, familiari o professionali”. Dall’11 maggio saranno inoltre fatti 700mila test virologici ogni settimana e “la stagione agonistica degli sport professionistici 2019-2010, in particolare quella del calcio, non potrà riprendere”.
Scuole e negozi – L’11 maggio riapriranno in Francia tutti i negozi, con clienti distanziati di almeno un metro l’uno dall’altro, mentre gli asili nido, gli asili e le scuole elementari usciranno dal lockdown “su base volontaria e in modo graduale” e con un numero di bambini e allievi limitato. Un tema dibattuto anche a Parigi da settimane, dopo che Macron aveva fissato la data dell’11 maggio per la ripresa delle attività scolastiche. Decisione che aveva suscitato le proteste del comitato scientifico, che aveva consigliato di ripartire a settembre, sottolineando tuttavia che si tratta di una “decisione politica”. Bar e ristoranti invece rimarranno chiusi almeno fino a fine maggio, quando si prenderà una decisione su una loro eventuale riapertura il due giugno. Ma altre misure per la fine del confinamento saranno definite in modo diverso regione per regione, in funzione dei contagi e dei posti negli ospedali a livello locale. Il telelavoro dovrà proseguire “ovunque sia possibile, almeno nelle prossime tre settimane“. I mercati riapriranno “in generale” l’11 maggio, a meno di contro indicazioni da parte dei prefetti e delle autorità locali.
Spostamenti e parchi – Con la fine del lockdown l’11 maggio in Francia sarà possibile spostarsi liberamente entro un raggio di 100 chilometri dalla propria abitazione senza alcuna autocertificazione. “Fine del confinamento è un ritorno alla vita sociale”, ha precisato il premier, chiedendo alle persone di più di 65 anni di “avere pazienza e di adottare precauzioni, sia ricevendo visite che uscendo di casa”. Sulla riapertura di parchi e giardini ogni dipartimento procederà in modo indipendente. Le spiagge, invece, rimarranno chiuse almeno fino al primo giugno.
Attività sportive – “Sarà possibile, nei giorni di sole, praticare una singola attività sportiva all’aperto, ovviamente superando l’attuale limite del chilometro” dalla propria abitazione “e rispettando le regole del distanziamento sociale”, mentre “non sarà possibile praticare sport in luoghi coperti, né sport di squadra o di contatto”, ed “eventi sportivi e culturali, in particolare i festival, le fiere più importanti, tutti gli eventi che riuniscono più di 5mila persone, sono oggetto di una dichiarazione in prefettura e devono essere organizzati con largo anticipo, non possono tenersi prima del mese di settembre“.
Luoghi di culto – “Comprendo l’impazienza delle comunità religiose, i luoghi di culto potranno continuare a restare aperti” ma non si potranno “organizzare cerimonie religiose prima del 2 giugno”, ha detto Philippe. I funerali resteranno autorizzati con la partecipazione di “al massimo di 20 persone”. I cimiteri saranno di nuovo aperti al pubblico dall’11 maggio, mentre, per quanto riguarda i matrimoni, i sindaci dovranno continuare “a proporre di rinviarli, salvo urgenze”.