“In questa fase, l’umore degli italiani è confuso e varia notevolmente da una settimana all’altra. Finora la maggioranza della popolazione ha approvato le scelte del governo. Adesso si pone il problema della reintegrazione nella vita normale, che sembrerebbe essere condotta con molta prudenza”. Sono le parole di Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo Istituto, nel corso della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.
E aggiunge: “Nella fase due può darsi che ci saranno delle reazioni da parte degli imprenditori, perché forse il passaggio alla vita normale avverrà troppo coi piedi di piombo. Però andare coi piedi di piombo non ha guastato mai. In realtà, in questa fase, il problema non è dato dalla riaperture delle scuole o delle aziende. Il problema sono gli investimenti. Con la situazione di adesso, il 31 dicembre avremo un -10% in termini di Pil e quindi almeno un milione di disoccupati in più. Non c’è niente da fare, l’economia è una scelta precisa – continua – Se io so quali sono gli investimenti so quanto produrranno questi investimenti. Gli investimenti vanno moltiplicati per riuscire ad evitare quel calo del 10%. E questo si può tranquillamente fare. Si tratta di noi. Noi vogliamo combattere? E allora combattiamo. Non vogliamo combattere? Cazzi nostri”.
Sul gradimento delle istituzioni, il sondaggista menziona, in primis, il presidente della Repubblica: “Mattarella è pressoché intoccabile. Siamo quasi al 70% di fiducia, che è un massimo per i capi dello Stato. Abbiamo avuto presidenti con altissima approvazione da parte degli italiani, come Ciampi e Pertini, però Mattarella si è sempre mantenuto vicino al 60%, che è un massimo per i presidenti della Repubblica sul lungo periodo. Il giudizio positivo su Mattarella è fortissimo: lui è interpretato come il papà, anche dagli anziani. Ci si riferisce a lui come a una persona saggia che può dare le istruzioni giuste per vivere meglio. Ed è proprio quello che vuole l’italiano medio. Quindi, l’approvazione degli italiani nei confronti del presidente della Repubblica è corale“.
Buono anche l’apprezzamento per il presidente del Consiglio, ma Piepoli puntualizza: “Conte è stato alto nel gradimento fino a ieri, ma non so come siano i risultati di oggi, perché la sua ultima ‘prestazione’ è stata un po’ confusa. E può pesare di 5 punti sull’approvazione degli italiani. Circa i presidenti della Camera e del Senato, entrambi si attestano orientativamente sul 30% con Roberto Fico che ha un apprezzamento un po’ più alto rispetto a Maria Elisabetta Alberti Casellati. Hanno entrambi un buon livello di approvazione, però nettamente inferiore a quello di Mattarella. Inoltre, si tratta di una popolarità in un certo senso segmentata: uno è più popolare a sinistra, l’altra a destra. Si compensano bene, sono due ottimi presidenti”.
Piepoli, infine, si sofferma sui partiti: “Il M5s è piuttosto stabile. Ha guadagnato qualche punto in funzione dell’attività governativa in cui si è dimostrato favorevole ad alcuni provvedimenti per i più deboli. E questo influisce di 3-4 punti in termini di intenzioni di voto. Quindi, il M5s è salito, ma piuttosto moderatamente. La Lega, invece, è in lieve discesa ma è sempre il primo partito, energetico esattamente come il suo capo. Il Pd mantiene la propria quota intorno al 20%. Questo significa che ha riguadagnato circa il 3%, ovvero i voti che aveva perso con l’addio di Renzi. Nel complesso, le forze politiche di destra e di sinistra si equivalgono. Il governo si è lievemente rafforzato in termini di opinione pubblica“.