Un drone perfettamente funzionante con a bordo sei telefoni cellulari, varie sim e caricabatterie. Era diretto nel cortile dei passeggi del Reparto detentivo S2 nel carcere di Secondigliano: Solo che è andato in avaria: e gli agenti della Polizia penitenziaria se ne sono accorti. La sospensione dei colloqui nelle carceri a causa della pandemia ha costretto parenti e amici dei detenuti ad aguzzare l’ingegno per fare consegne illegali ai loro congiunti in cella. E adesso i cellulari a Napoli arrivano in volo.

A raccontare la vicenda nei dettagli sono i sindacati della Polizia penitenziaria. I fatti sono accaduti nella serata di lunedì, verso le 22. “Dal muro di cinta una sentinella della Polizia Penitenziaria si è accorta del volo di un drone che, in avaria, è precipitato prima di giungere al Reparto detentivo S2, nel cortile dei passeggi del carcere. Il drone trasportava ben 6 cellulari, quattro del tipo micro e due smartphone, tutti perfettamente funzionanti, con carica batteria e varie sim”, dice Emilio Fattorello, segretario campan del Sappe. “I precedenti – sottolinea – sono diversi. Solo qualche giorno fa, sempre nel carcere di Secondigliano, sono stati scoperti in alcune celle, durante una operazione di servizio, altri quattro telefoni in uso illecito ai detenuti. E nelle giornate di sabato e domenica è nel penitenziario di Poggioreale che, durante alcune perquisizioni della Polizia Penitenziaria, altri telefonini sono stati rinvenuti e sequestrati”. Per Fattorello “ormai l’ingresso dei cellulari nei Penitenziari della Campania è un flusso continuo e il fenomeno non viene contrastato in maniera adeguata dall’Amministrazione né dal Legislatore, infatti l’indebito possesso e introduzione di questi apparecchi non configurano precise ipotesi di reato ma restano semplici violazioni amministrative ai regolamenti interni, per un semplice possesso di oggetti non consentiti. Inutile ripetere come l’utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti soprattutto quelli appartenenti alla criminalità organizzata possa alimentare e favorire le varie attività criminose dettate dall’interno all’esterno dei carceri. Sono centinaia e centinaia gli apparecchi e sequestrati dalla Polizia Penitenziaria che opera per fronteggiare il fenomeno come ieri a Secondigliano. Lo stesso Procuratore Capo di Napoli Melillo ha segnalato la gravità della questione in una Audizione alla Commissione Parlamentare Antimafia”.

Per questo motivo Giuseppe Moretti, presidente dell’Uspp, chiede “di introdurre un reato che punisca l’introduzione e il possesso di telefoni, così come avviene in alcuni Paesi Ue”.Nelle carceri il Dap ha distribuito 1500 telefoni cellulari e ne ha autorizzato l’uso più volte al giorno per ovviare alla sospensione dei colloqui con le famiglie. Sempre il Sappe fa notare come i cellulari siano uno dei tanti oggetti che arrivano dall’esterno. “E’ dal 2015 – spiega Donato Capece, segretario generale del Sappe – che abbiamo denunciato l’introduzione illecita di sostanze stupefacenti, e di oggetti comunque non consentiti, all’interno degli Istituti penitenziari, proprio attraverso l’utilizzo dei droni. Pensiamo cosa potrebbe accadere se un drone riuscisse a trasportare esplosivo o armi dentro a un carcere”.

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