Strage di ranger nel parco dei gorilla. No, non è stata una rivolta del mondo animale, ma una strage tra uomini. È accaduto al Vironga National Park nel Congo Orientale dove 12 ranger sono rimasti uccisi in un’imboscata tesagli, secondo la ricostruzione fornita dalle autorità del parco, da alcuni guerriglieri delle Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda. La strage è avvenuta venerdì mattina quando un gruppo di ranger rientrando in jeep nel parco si è trovato bloccato da un veicolo civile presso il villaggio di Rumangabo, a pochi chilometri dal quartier generale del Vironga.
La messa in scena non era altro che il primo atto di una feroce imboscata che ha visto cadere 12 ranger, un autista e anche quattro civili. Nell’aggressione armata sono rimasti feriti altri quattro ranger, uno in condizioni critiche. “Questa è una giornata devastante per il Parco nazionale Virunga e le comunità circostanti“, hanno dichiarato i funzionari del parco più antico dell’Africa che poi hanno segnalato come l’imboscata sia stata compiuta dalle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda, uno dei più grandi gruppi armati stranieri del paese, nei cui ranghi militano membri accusati di avere legami con il genocidio del 1994 in Ruanda.
Il gruppo però non ha rivendicato la responsabilità dell’attacco di venerdì. Istituito nel 1925 il Virunga National Park si estende su 3.000 miglia quadrate ed è un sito patrimonio mondiale dell’UNESCO. Le lussureggianti foreste vulcaniche del parco nel Congo orientale ospitano una biodiversità senza precedenti, tra cui elefanti della foresta e della savana e centinaia di specie di uccelli, insieme ai gorilla di montagna in via di estinzione. Come scrive il New York Times: “Il bracconaggio, il disboscamento e i disordini derivanti dalle guerre civili del Congo hanno danneggiato la popolazione faunistica e reso il parco vulnerabile agli attacchi dei gruppi della milizia”.
Su 700 ranger che lavorano nel parco – segnala ancora il NYT – diverse centinaia sono rimasti stati uccisi: Nel 2014, ad esempio, aggressori sconosciuti hanno sparato e ferito il direttore del parco, Emmanuel de Merode, un ambientalista belga di fama internazionale. Nel maggio 2018, il parco è rimasto chiuso per otto mesi dopo l’uccisione di una donna ranger e il rapimento di due turisti britannici e del loro autista. Il 23 marzo scorso Virunga è stato temporaneamente chiuso dopo che le direttive scientifiche hanno suggerito che i gorilla potrebbero essere vulnerabili alle complicazioni derivanti da Covid-19, la malattia causata dal nuovo coronavirus.