Sono quasi 1,3 milioni le domande di moratoria sui prestiti arrivate fino al 17 aprile da parte di famiglie e imprese per un totale di circa 140 miliardi di euro di finanziamenti interessati. Sono i dati presentati dal dirigente del ministero dell’Economia, Stefano Cappiello, in audizione alla commissione Banche. “Si può stimare che circa il 70% delle domande o comunicazioni – ha spiegato – sia già stato accolto dalle banche, solo l’1% circa è stato sinora rigettato. La parte restante è in corso di esame”. Dal 17 marzo al 27 aprile, inoltre, sono arrivate al Fondo di garanza per le Pmi 38.921 domande di garanzia ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, che “hanno generato un importo di 3,6 miliardi di euro di finanziamenti”. Cappiello ha precisato che proprio negli ultimi sette giorni c’è stata “un’impennata” del ricorso allo strumento del prestito fino a 25mila: la settimana scorsa erano appena 5mila mentre “ieri nella conference call di aggiornamento il numero era già salito a 30mila domande“. Ma, secondo quanto comunicato dalle banche, solo tra 20 e 21 aprile – le prime giornate utili – sono state almeno 300mila le domande di finanziamenti fino al 25% dei ricavi presentate dalle aziende. Stando al decreto Liquidità vanno deliberati subito senza alcuna valutazione sul merito di credito.

Cappiello, dirigente generale Sistema bancario e Finanziario – Affari legali del Mef, in audizione ha presentato i risultati sul funzionamento delle misure a sostegno della liquidità adottate dal governo prima con il Cura Italia e poi con il decreto ad hoc per le imprese. Delle 1,3 milioni di domande di moratoria sui prestiti, “poco più della metà provengono dalle imprese, a fronte di prestiti per 101 miliardi”. Le rimanenti 600mila domande delle famiglie “riguardano prestiti per 36 miliardi. Circa 42.500 domande, ha spiegato Cappiello, “hanno riguardato la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio di circa 99mila euro“. Un numero molto basso se si pensa la stessa relazione tecnica al decreto Cura Italia ipotizzava almeno 300mila beneficiari.

Per quanto riguarda le richieste di garanzia, invece, nell’ultimo mese e mezzo ne sono arrivate quasi 39mila al Fondo per le Pmi. Le domande, ha detto Cappiello in audizione, “hanno generato un importo di 3,6 miliardi di euro di finanziamenti, di cui circa 450 milioni di euro per le 20.835 operazioni riferite a finanziamenti fino a 25mila euro, accessibili da meno di una settimana alla data della rilevazione”.

“Continueremo a lavorare per contribuire a un continuo miglioramento del funzionamento delle misure, e ad aggiornare settimanalmente questo patrimonio informativo, che sarà messo a disposizione dell’opinione pubblica al fine di una compiuta valutazione dell’efficacia e dell’efficienza di ciascuna delle misure attivate”, ha promesso Cappiello in audizione alla commissione Banche.

“La situazione attuale è ben diversa dal 2008“, ha aggiunto, precisando che a differenza della precedente crisi finanziaria ora siamo in presenza di un “episodio puntuale che con strumenti forti ed efficaci può essere controllato con una capacità di reazione” più rapida. Il sistema bancario e finanziario è “chiamato ad un impegno eccezionale in termini operativi” e “questo sforzo aggiuntivo peraltro si innesta su una situazione organizzativa di per sé posta sotto stress dall’epidemia, come accade per tutti i settori produttivi di beni e servizi”. Cappiello ha sottolineato poi che “le misure di salvaguardia che sono state adottate per contrastare l’epidemia hanno comportato inevitabilmente una forte contrazione dell’attività economica e produttiva. Ciò sta determinando una significativa erosione delle entrate delle famiglie e delle imprese, da un lato pregiudicando la loro capacità di far fronte a impegni finanziari pregressi e, dall’altro, introducendo il rischio che sia precluso o reso loro difficile l’accesso a nuovi finanziamenti“.

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