Scuola

Coronavirus, la proposta Invalsi: “Test per misurare le competenze apprese dagli studenti durante i mesi di didattica a distanza”

Le prove, spiega il direttore Paolo Mazzoli, non saranno obbligatorie, ma a discrezione dei singoli docenti: "Non hanno alcun significato valutativo, ma vogliono essere una misurazione per scopi di progettazione didattica"

Un avvio di anno scolastico con prove fornite da Invalsi per testare l’acquisizione delle competenze apprese durante il periodo di didattica a distanza. Questa è la proposta che arriva dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, per supportare i docenti alla ripresa delle lezioni. Nulla di obbligatorio e nulla di calendarizzato.

Le prove saranno a disposizione degli insegnanti dal primo settembre sul sito Invalsi in formato digitale e si riferiranno a ciascun grado di distruzione. Ogni docente potrà decidere di sottoporle alla sua classe se e quando vuole. A chiarire la questione che nelle ultime ore aveva allarmato maestri e professori, è il direttore generale dell’Invalsi Paolo Mazzoli: “Sarà uno strumento per fare un accertamento di alcune competenze essenziali sapendo che abbiamo patito un anno anomalo. Si vuole dare una sorta di sezione online di prove vecchie, già pubblicate, che fanno parte dei magazzini Invalsi. Le mettiamo a disposizione di chi le vuole, sappiamo per certo che molti docenti e dirigenti le hanno richieste. Si potranno svolgere al pc, in formato agile, il risultato servirà ai docenti, non è Invalsi che vuole fare a tutti i costi le prove – precisa – se verranno considerate non opportune, potranno non essere svolte. Non sono obbligatorie e non hanno alcun significato valutativo, ma vogliono essere una misurazione per scopi di progettazione didattica”.

Si tratta di un compito che l’istituto si è assegnato proprio per poter dare la possibilità ai docenti di avere una bussola di riferimento, in questo momento particolare in cui hanno dovuto navigare in mare aperto. Un sistema che li informi, quindi, su quanto sia effettivamente rimasto agli studenti. “Le prove che l’Invalsi sta preparando – spiega il direttore – riguarderanno italiano, matematica e inglese. Non rivestono alcuna funzione classificatoria o valutativa dello studente, ma rivestono una funzione eminentemente informativa per i docenti che ne vogliano fare uso. Invalsi in tal modo vuole sottolineare, ancora una volta, la funzione di servizio che una valutazione attendibile può svolgere per le singole scuole e i loro docenti”.

Per quanto riguarda i consueti test Invalsi, invece, è tutto rinviato a causa dell’emergenza sanitaria. La presidente Anna Maria Ajello lo ha chiarito alla commissione istruzione il 23 aprile scorso: “Le prove della terza media che vanno proposte entro aprile non potranno essere fatte, non essendoci gli studenti a scuola. Per quanto riguarda quelle della primaria e secondaria di primo grado, queste prove sono previste entro maggio ma temiamo anche qui che non verranno effettuate. Le prove per il livello 13, cioé che riguardano le superiori, non hanno una previsione del periodo, per cui aspettiamo una decisione del ministero perché è una scelta politica”.