“Ho finito da poco di scontare gli arresti domiciliari per il caso Ruby bis, ma non mi è pesata la detenzione, ne ho approfittato per scrivere un libro”. Emilio Fede è tornato in libertà dopo aver scontato alcuni mesi di detenzione domiciliare, come stabilito dal Tribunale di Sorveglianza di Milano l’11 ottobre 2019. L’ex direttore di Rete4 ha così pubblicato un libro biografico intitolato “Che figura di merda”, in onore del suo fuorionda reso celebre da Striscia la notizia.
L’infanzia, l’amore per informazione, il vizio del gioco, l’incontro con Berlusconi, il successo, la caduta, gli aneddoti e i ricordi: Emilio Fede in questo libro racconta tutta la sua vita. “Non è un libro di vendette, c’è anche un sottotitolo che è Saper perdonare. È un modo per far capire a quelli che me l’hanno fatta grossa che non porto rancore perché so che, alla fine, i conti tornano sempre”, ha raccontato il giornalista in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”. Largo spazio è dedicato a Silvio Berlusconi, l’amico di una vita. “In questo libro rispondo alla domanda che mi fanno tutti da anni: ma lo vedi ancora Berlusconi? Ma vi sentite? Vede, io e lui saremo sempre amici fraterni. Certo, tutte le varie vicende che ci hanno interessato possono aver incrinato questo patto di affetto, ma non lo hanno rotto”. All’interno di “Che figura di merda”, Fede si è anche immaginato il suo funerale sul lungomare di Napoli: “Vorrei essere ricordato come un grande presuntuoso che diceva di essere il più bravo di tutti ma che, in effetti, lo era“.