Dopo aver annunciato la trasformazione di 35 km di spazio stradale in piste ciclabili e spazio pedonale durante l'estate, il Comune punta a cambiare completamente la mobilità in città. Granelli: "Stiamo lavorando anche con altre società di car e scooter sharing per migliorare la sicurezza dei mezzi"
Milano prova a prepararsi ai problemi della mobilità nella Fase 2. Dopo aver annunciato la trasformazione entro la fine del 2020 di 35 chilometri di spazio stradale in piste ciclabili e spazio pedonale durante l’estate, il Comune punta a potenziare i veicoli in sharing per evitare di ingolfare i mezzi pubblici in città: monopattini e biciclette ‘free floating‘, quelle che possono essere parcheggiate liberamente e non appoggiate negli stalli. L’obiettivo è arrivare ad avere da 8mila a 16 mila bici free floating in città e per i monopattini da oltre 2.200 a 6mila, ha spiegato l’assessore alla Mobilità Marco Granelli.
“Lunedì abbiamo pubblicato una modifica del bando per le bici free floating e lo abbiamo semplificato e migliorato – ha detto l’assessore in commissione consiliare riunita in video conferenza – contiamo quindi che arrivino altre imprese per portare queste bici da 8mila a 16mila”. In Giunta il bando per i monopattini in sharing è stato modificato per “ampliare il tetto che avevamo messo di questi mezzi da 2.250 a 6mila – ha aggiunto Granelli – Nei primi giorni della prossima settimana il bando sarà integrato e potremo utilizzare le domande che erano già pervenute dalle società ma che non avevamo preso in considerazione perché avevamo messo un tetto”.
Secondo quanto ha previsto il ministero dei Trasporti, i monopattini potranno andare in tutte le strade che hanno un limite di 50 km/h e potranno circolare a 25 km/h sulla carreggiata e a 6km/h nelle aree pedonali. “Stiamo lavorando anche con altre società di car e scooter sharing per migliorare la sicurezza dei mezzi, migliorano la sanificazione”, ha concluso l’assessore.