“Così come un giornale non è completo senza la vignetta e la caricatura della prima pagina, così anche un museo può fare umorismo”, ha spiegato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. “Serve ad avvicinare le opere a un pubblico diverso da quello cui si rivolge la critica ufficiale"
Nel secondo video la Maddalena del Tiziano dialoga come in un fumetto con Giuditta che decapita Oloferne di Cristofano Allori, sempre scherzando sulla chiusura dei parrucchieri dovuta al lockdown: “Giù, c’ho dei capelli, non vado dal parrucchiere da febbraio”; e l’altra le risponde: “Guarda proprio adesso stavo dando una spuntatina ad Oloferne”. Infine il Tondo Doni di Michelangelo anticipato da una scritta: “Quando sei in quarantena e non ha attrezzi per fare workout”. Ecco allora che sulle note di qualche melodia techno la Madonna esercita un po’ bicipiti e avambracci sollevando a ritmo il Bambino con un’animazione sincopata che ricorda quella dei Monty Python. Infine il Cavalier Pietro Secco Suardo del Moroni si aggira tra i corridoi degli Uffizi sulle note de Le feste di Pablo di Fedez. “Così come un giornale non è completo senza la vignetta e la caricatura della prima pagina, così anche un museo può fare umorismo”, ha spiegato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. “Serve ad avvicinare le opere a un pubblico diverso da quello cui si rivolge la critica ufficiale, ma anche a guardare le opere in modo diverso e scanzonato. In particolare, in un momento difficile come questo, è importante, ogni tanto, concedersi un sorriso e un po’ di autoironia. E se è possibile farlo grazie alla grande arte, ancora meglio”.