È un Antonio Zequila senza peli sulla lingua quello che si è raccontato in un’intervista al settimanale Chi. Terminata l’esperienza – e le polemiche – del Grande Fratello Vip, ha parlato a ruota libera, rivelando che “all’apice del successo ho sperperato 200mila euro in automobili. Sono rimasto col sedere a terra poco dopo, per non aver saputo amministrare le mie finanze al meglio”. Ma non solo. Senza troppi giri di parole ha parlato anche delle sue dimensioni, da sempre al centro di illazioni e battute.
“Già agli inizi della mia carriera, quando recitavo nella pièce teatrale Storie di ordinaria follia, di Charles Bukowski, ricordo che la critica faceva a gara per recensirmi – ha raccontato Zequila -. Tanti per studiarmi, molti per vedermi nudo in scena. Le mie misure intime, circa 23 cm, hanno sempre fatto parlare. Anche la famosa pornostar Milly D’Abbraccio, con la quale ho avuto una lunga e intensa storia d’amore, in una recente intervista ha dichiarato ‘Zequila è meglio di Rocco Siffredi‘”.
Poi ha deciso di difendersi anche da alcune accuse, sollevate fin dagli esordi della sua carriera, quando faceva parte del cast della soap Centovetrine e qualcuno ha messo in giro la voce che avesse una doppia vita, legata al mondo dei gigolò: “Qualcuno, negli anni, si è divertito a dipingermi e ad associarmi al mondo dei gigolò. Stronzate. L’ho fatto per fiction, mai nella realtà. In Centrovetrine gestivo un’attività dove affittavo, per notti di passione, aitanti giovanotti a donne sole e annoiate della Torino bene. Stop. Il resto sono solo calunnie”, ha sottolineato chiudendo la questione.