Zucchero è stato uno dei super ospiti del Concertone del Primo Maggio ed è stato introdotto da un lungo contributo video con un medley live dei suoi successi: “Per colpa di chi?”, “Baila morena”, “Un soffio caldo” e “Las palabras de amor (The words of love)”, dal concerto tributo per Freddie Mercury al Wembley Stadium di Londra nel 1992. Poi l’artista, durante l’intervista con Ambra in collegamento da casa, ha ricordato il mondo dei lavoratori dello spettacolo e dell’importanza di dare a loro una risposta.
“Per uno come me che è sempre in giro è dura. – ha detto il bluesman, commentando la quarantena – Io sto a casa al massimo due o tre mesi all’anno e se invece ci dovrò stare per almeno un anno chissà che succede. Ma non voglio parlare di me, parliamo di quante persone fanno parte del mio tour, e parlo di 60 e 80 persone, almeno. Sono ragazzi che hanno famiglie da mantenere e non sanno cosa succederà. La prima cosa che farà finita la quarantena è andare in tour anche a piedi…”. Infine la chiusura che ha strappato un sorriso in diretta, parafrasando un antico detto contadino ha formulato la frase: “2020, purtroppo, stringi il culo e stringi e denti!”.