In vista delle amministrative del 2021, il Municipio II di Roma stima di aprire un cantiere per un’area pedonale che tagli in due il Villaggio Olimpico al costo di realizzazione previsto di circa 1.680.000 euro. Due degli architetti che hanno vinto il concorso abitano proprio lì.
Al Villaggio Olimpico di Roma, abbiamo già due immense aree pedonali (piazza grecia e piazza palach) sempre vuote, e subito lì accanto l’area dell’auditorium, e fanno tre, più spazi verdi che case, più alberi che residenti, almeno prima che ne cadessero decine per incuria. La maggior parte dei quali è deserta e abbandonata. Le zone falciate e curate lo sono grazie a residenti volontari, santi, i quali si trovano costretti non solo ad autofinanziarsi ma anche a smaltire da soli lo sfalcio che accumulano per evitare di essere multati!
Le strade sono sgangherate, i marciapiedi divelti, abbandonate ovunque sostano da decenni moto, auto e biciclette, le mura delle piloty sono colme di cacca di piccione e scarabocchi, la maggior parte delle saracinesche sono chiuse, trattenute nelle maglie dell’Ater che non paga neanche l’affitto dei propri appartamenti – tanto che i condòmini devono avanzare conguagli per non far fallire i propri condomìni.
Ospitiamo generosamente clienti di supermercati e mercati, avventori di circoli sportivi, scolaresche di nidi, materna, elementare e liceo, pubblico dello stadio e dell’auditorium, pullman turistici e scolastici e scuole guida (tante scuole guida), e poi i padroni dei cani di tutta Roma Nord.
Lorsignori pensano onestamente che tappando l’arteria centrale di un quartiere, tutti questi movimenti e avventori non si riversino automaticamente e confusamente nelle vie perimetrali rendendo il villaggio l’ennesimo spazio convulso e stressato? Davvero pensano che in un quartiere denso di spazi verdi deserti e abbandonati ci sia bisogno di un’ulteriore immensa area pedonale, destinata inesorabilmente a subire lo stesso trattamento delle sue sorelle minori?
Davvero pensano che dopo anni di lavori (strazianti per i residenti) quest’area cambierà in un sol colpo magicamente il senso di responsabilità delle amministrazioni e dei suoi dipendenti, di ogni residente o avventore del quartiere, e soprattutto le casse comunali? Non dimentichiamoci lo stato da quarto mondo in cui abbiamo trovato a settembre scorso le scuole di Via Venezuela… solo per dirne una!
Quando l’amministrazione riuscirà a dimostrare di saper gestire efficientemente la ordinaria quotidianità, solo allora potremo cominciare a parlare di fantasmagorici piani urbani, pre-elettorali. Il Villaggio ha un suo squisito equilibrio, non stravolgiamolo.