L’ufficio stampa di Striscia la Notizia scrive a Ilfattoquotidiano.it una precisazione con richiesta di pubblicazione in merito al pezzo “Striscia la Notizia contro Giovanna Botteri: lancia servizio sugli haters che criticano la giornalista per l’aspetto. Lei: ‘Sulla Bbc croniste con rughe, culi, nasi, orecchie grosse. Conta ciò che dicono’” . La trovate qui sotto e, in coda, la replica della nostra redazione.
•Gentile direttore,
ecco un esempio di fake news. Striscia fa un servizio a favore di Giovanna Botteri, ma molti commentatori da bar che esprimono opinioni per sentito dire scrivono che ce la siamo presa con lei. Diciamo subito che per non cadere nell’errore sarebbe bastato ascoltare il rientro in studio di Gerry Scotti: “Brava, brava Giovanna, vai avanti così nel tuo importante lavoro e non badare a chi sta a guardare il capello…”. Dopo il servizio andato in onda nella puntata di Striscia il 28 aprile scorso, dove si dava conto della fresca messa in piega dell’ottima Giovanna Botteri, siamo stati accusati di aver fatto volgare ironia sul suo aspetto fisico. In realtà è da tempo che su alcuni media e nei social Giovanna Botteri viene presa di mira per il suo look, a detta di molti non particolarmente curato. E il servizio di Striscia, partiva proprio da questo per mostrare come Giovanna nell’ultimo collegamento da Pechino avesse sfoggiato una nuova pettinatura, quasi a smentire le critiche malevole piovutele addosso. Insomma, parliamo di cose serie e certamente il bodyshaming lo è e va combattuto con ogni mezzo, ma non confondiamolo con una messa in piega.
Ufficio stampa Striscia la Notizia
• Cara Striscia, capita a tutti di sbagliare. Anche a noi. Ma in questo caso pensiamo proprio che sbagliate voi. Per denunciare il body shaming della rete contro Giovanna Botteri, avete costruito un servizio incentrato sui suoi capelli. Che ha peggiorato le cose. Noi non giudichiamo le vostre intenzioni, forse ottime, ma vediamo che il risultato è stato quello di rilanciare le offese della rete. Visto che se ne sono lamentati in tanti, la cosa migliore in casi come questi è, secondo noi, ammettere l’errore. Non parlare di fake news.
Con amicizia,
La redazione de ilfattoquotidiano.it