Piazza Affari cede il 3,7 per cento, in linea con gli altri listini del Vecchio Continente, tutti frenati dall'incertezza sul ritmo della ripresa e dalla guerra a distanza tra Stati Uniti e Cina sull'origine del coronavirus. In perdita anche il prezzo del petrolio
Seduta molto pesante per Piazza Affari nel primo lunedì del mese, così come tutte le altre borse europee. L’indice Ftse Mib ha chiuso in ribasso del 3,70% a 17.035 punti nel primo giorno della Fase 2 che segna il ritorno al lavoro di circa 4,4 milioni di persone. Giornata stabile invece per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale ha chiuso in calo a 231 punti base dopo l’apertura a oltre 240 punti base e i 235 della chiusura di giovedì scorso. Il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,75%.
Tutte le borse del Vecchio continente hanno chiuso in forte ribasso: Parigi ha segnato una perdita finale del 4,2% e Francoforte del 3,6%, mentre Londra ha chiuso in calo dello 0,2% dopo aver già scontato una giornata pesante il primo maggio, quando le altre Borse europee non erano aperte. Tutti i listini sono stati frenati dall’incertezza sul ritmo della ripresa e dalla guerra a distanza tra Stati Uniti e Cina sull’origine del coronavirus. Gli Usa, per bocca del segretario di Stato Mike Pompeo, hanno infatti rilanciato nuovamente l’ipotesi che il virus possa essere sfuggito dal laboratorio di Wuhan. Il presidente Donald Trump ha preannunciato un rapporto definitivo a dimostrare le responsabilità di Pechino e avanzato l’ipotesi concreta di introdurre nuovi dazi. Nuove tensioni che aggravano anche le perdite del prezzo del petrolio.