Più donne nelle task force che affiancano il Governo nella gestione della crisi: dopo tanti appelli, arriva anche la voce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Oggi stesso chiamerò Vittorio Colao – comunica in una nota – per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità, sono certo, saranno di decisivo aiuto al Paese”. Al momento, su 17 esperti, solo 4 sono donne: una proporzione che si ripete in pressoché tutti gli altri comitati chiamati ad affiancare i ministeri.
La decisione nasce dall’appello lanciato da 16 senatrici dalle colonne del Corriere della Sera. “Nella fase di ripartenza del Paese – scrivono in una lettera aperta – non possono e non debbano mancare lo sguardo, il pensiero e i saperi delle donne”. “Ho molto apprezzato – risponde indirettamente Conte nella sua nota – le parole del gruppo di senatrici che oggi dalle pagine di un quotidiano hanno rivendicato un maggior protagonismo delle donne nelle commissioni tecniche. Oggi stesso chiamerò Colao per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato e allo stesso modo, nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un’adeguata presenza femminile“. E conclude rivolgendo un “analogo invito” a tutti i ministri “affinché tengano conto dell’equilibrio di genere nella formazione delle rispettive task force e gruppi di lavoro”.
Immediata la soddisfazione del comitato #Datecivoce: “Grazie alla forte adesione alla petizione prima e poi al flashmob virtuale del 2 maggio poi, nonché grazie all’impegno di senatrici e deputate e alle battaglie continue di tante associazioni femministe e della società civile, siamo state finalmente ascoltate”. Anche Emma Bonino, leader di +Europa, commenta insieme alla vicesegretaria Costanza Hermanin: “Il governo si accorge di aver escluso le donne dalle famigerate ‘task force’ incaricate di gestire la fase post-emergenza”. E aggiungono: “È una questione di meritocrazia: se in Italia ce ne fosse, una normale distribuzione statistica produrrebbe automaticamente una rappresentanza bilanciata negli organi collegiali. Bene la risposta di Conte – concludono – attendiamo di vederne la realizzazione concreta“.