I dati diffusi dalla questura di Foggia parlano chiaro: ad aprile in tutta la provincia sono stati commessi 943 reati, la metà rispetto ai 1.835 dello stesso mese dell’anno scorso e in diminuzione anche su marzo, quando sono stati 1.047. Crollano rapine e furti, ma le denunce per estorsione restano stabili rispetto al periodo pre-Covid
Rapine, truffe informatiche, furti di autovetture e nelle abitazioni. Con il lockdown crolla la delittuosità a Foggia e provincia, terra difficile che ad inizio anno aveva conosciuto una recrudescenza dei delitti nonostante un 2019 in cui le forze dell’ordine avevano assestato duri colpi ai clan mafiosi. Ma nonostante il calo generalizzato dei reati accertati o denunciati, legati alla criminalità comune e a quella organizzata, restano stabili le denunce per estorsioni.
I dati diffusi dalla questura di Foggia parlano chiaro: ad aprile in tutta la provincia sono stati commessi 943 reati, la metà rispetto ai 1.835 dello stesso mese dell’anno scorso e in diminuzione anche su marzo, quando sono stati 1.047. Tra i reati contro il patrimonio, le rapine sono state solo 3 rispetto alle 20 dell’anno scorso (-85%), mentre i danneggiamenti si sono abbassati da 174 a 85 (-51%). Calo anche per le truffe informatiche che da 146 scendono a quota 94 (-35%).
La riduzione dei furti è stata abbastanza drastica, con un calo percentuale di oltre 60 punti: 366 rispetto ai 925 dell’anno precedente. In particolare, i furti di autovetture sono diminuiti da 261 a 73 (-72%), quelli in abitazione sono scesi da 71 a 31 (-56%) mentre quelli negli esercizi commerciali sono calati a 21 rispetto ai precedenti 33 (-36%).
Le denunce per estorsione, invece, restano sempre dieci. Ad inizio anno in città si era registrati diversi attentati intimidatori. Tra questi, quello contro il centro anziani Il sorriso, gestito dai fratelli Vigilante, che nel 2018 confermarono alle forze dell’ordine di aver ricevuto richieste estorsive da una persona ritenuta il ‘cassiere’ della Società Foggiana. La struttura è stata nuovamente al centro di un attentato intimidatorio la notte dell’1 aprile.
La diminuzione di tutti gli altri reati – spiega la questura di Foggia – viene attribuita all’arrivo dei rinforzi per le forze di polizia voluti dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e all’aumento dei controlli su strada a seguito dell’applicazione della normativa anti Covid-19. Un ruolo, puntualizza la questura, l’ha avuto certamente il lockdown.
Le persone denunciate sono state 68 mentre quelle arrestate complessivamente 23, tra le quali le catture degli evasi Francesco Scirpoli e Angelo Bonsanto sorpresi, in un casolare di Apricena il 14 aprile, insieme al latitante Pietro La Torre, dagli agenti della Squadra Mobile. Entrambi erano evasi dal carcere di Foggia nei primi giorni dell’emergenza coronavirus.
Inoltre sempre la stessa sezione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura della Repubblica di Foggia, guidate dai procuratori Giuseppe Volpe e Ludovico Vaccaro, ha arrestato un pregiudicato di origine albanese, ritenuto il presunto esecutore materiale di due attentati dinamitardi e intimidatori, compreso quello di gennaio alla rssa Il Sorriso.