“Domani inizieremo a ritirare le unità militari dall’Italia”. La data fissata per la smobilitazione è il 7 maggio e l’annuncio arriva dal ministro della Difesa russo Sergey Shoygu, che ha comunicato il rientro in patria delle unità di protezione batteriologica, chimica e radioattiva dopo aver completato la missione di aiuto all’Italia dal nome “Dalla Russia con amore” nella lotta al coronavirus. Shoygu ha dato istruzioni al capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, di organizzare la cerimonia per accogliere i militari.
Dopo una telefonata fra Giuseppe Conte e Vladimir Putin in cui è stata concordata la missione, fra il 22 e il 25 marzo scorso sono atterrati a Ciampino 15 aerei da trasporto militare con un centinaio di operatori sanitari, fra cui virologi ed epidemiologi, ed equipaggiamenti per la sanificazione, che sono stati destinati anche all’ospedale di Bergamo. I militari russi hanno decontaminato in questo periodo 114 edifici, per un totale di 1,1 milioni di metri quadri di spazi interni e più di 400mila metri quadri di strade, in decine di località della Lombardia.
L’arrivo dei militari in Italia era stato presentato con toni trionfali dai media russi e in particolare dal canale TV Zvezda, gestito dal ministero della Difesa: in un servizio l’arrivo dei mezzi a Bergamo veniva salutato da italiani entusiasti che sostituivano le bandiere Ue con quelle della Federazione.