Da qualche giorno Giacomo Ratto è nella sua casa di Varese. È tornato da Malta, dove il campionato di calcio è terminato, in attesa che la Federazione locale decida cosa fare per promozioni e retocessioni. Il portiere giramondo gioca da pochi mesi nella massima serie con Victoria Wanderers. Al suo arrivo la squadra era ultima in classifica, con lui in campo ha scalato una posizione grazie a due vittorie e a un pareggio in otto gare. Penultima posizione che vorrebbe dire spareggi, ad un punto dalla salvezza diretta. Mancano ancora sei gare della stagione, e il regolamento prevede che la penultima della A vada a spareggiare con la seconda della B per un posto nella massima serie. Ratto è pronto per ritornare a Malta, la Federazione potrebbe decidere di far giocare solo il playout/playoff senza le restanti partite.
A Malta sotto la stessa Federazione nazionale coesistono due campionati di Serie A. Il portiere italiano gioca in quello di Gozo, che assegna un regolare scudetto, ma non qualifica la vincente alla Champions League (ci va invece quella della Premier maltese). Il club che vince la coppa nazionale, dove partecipano società di entrambi i tornei, va in Europa League. “È la mia terza esperienza a Malta – racconta Ratto – la prima è del 2013, dopo aver giocato nei dilettanti in Italia e in Svizzera. Io adoro il mare e la qualità di vita è buona. Ho girato il mondo, giocando anche in Mongolia, Nicaragua e nelle isole Fiji. Il calcio è il mio lavoro, non ho paura di andare all’estero. Serve apertura mentale e capacità di adattarsi, fuori e dentro al campo. Lo straniero deve rendere e fare la differenza, sennò inizia ad essere malvisto. Spesso i calciatori italiani pensano che esistano solo i campionati di Spagna, Inghilterra, Germania e Francia. Invece ci sono molti tornei di livello non basso”.
Il coronavirus potrebbe cambiare la carriera di questo globetrotter del pallone. Giacomo ha appena compiuto 34 anni e nel prossimo futuro gli spostamenti saranno più complicati. “Credo sia un problema temporaneo, io non sono preoccupato. A Malta mi sentivo sicuro. Là il lockdown è parziale, potevo fare passeggiate e corse, evitando assembramenti con più di tre persone”. Il suo contratto con Victoria Wanderers scade a fine stagione. Ratto non ha un procuratore, ma solo un agente per il centroamerica. Potrebbe rimanere a Malta o magari tornare dove è già stato, nel campionato principale del Nicaragua che non si è mai fermato per il coronavirus. “Mi piacerebbe ripetere l’esperienza di Managua per completare un’esperienza che era iniziata benissimo ma conclusa male. All’esordio in Nicaragua sono stato tra i migliori in campo, poi nel corso della stagione mi sono infortunato e un’espulsione al rientro ha compromesso il rapporto con il club. Non mi ha stupito che il campionato non si sia mai fermato, stando ai numeri resi pubblici dal governo i contagi sono pochi. Ho sentito il mio amico Pablo Gallego, attaccante spagnolo e vicecapocannoniere del torneo, mi sembrava tranquillo e più preoccupato per la situazione della sua famiglia in Spagna”.
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Giacomo Ratto, il portiere giramondo: da Nicaragua a Malta passando per Mongolia e isole Fiji: “Il coronavirus non mi fermerà”
L'estremo difensore varesino è tornato in Italia dopo aver giocato ovunque perché anche il campionato maltese è fermo a causa dell'epidemia. A ilfattoquotidiano.it racconta: "Il calcio è il mio lavoro, non ho paura di andare all’estero. Serve apertura mentale e capacità di adattarsi, fuori e dentro al campo. Lo straniero deve rendere e fare la differenza, sennò inizia ad essere malvisto"
Da qualche giorno Giacomo Ratto è nella sua casa di Varese. È tornato da Malta, dove il campionato di calcio è terminato, in attesa che la Federazione locale decida cosa fare per promozioni e retocessioni. Il portiere giramondo gioca da pochi mesi nella massima serie con Victoria Wanderers. Al suo arrivo la squadra era ultima in classifica, con lui in campo ha scalato una posizione grazie a due vittorie e a un pareggio in otto gare. Penultima posizione che vorrebbe dire spareggi, ad un punto dalla salvezza diretta. Mancano ancora sei gare della stagione, e il regolamento prevede che la penultima della A vada a spareggiare con la seconda della B per un posto nella massima serie. Ratto è pronto per ritornare a Malta, la Federazione potrebbe decidere di far giocare solo il playout/playoff senza le restanti partite.
A Malta sotto la stessa Federazione nazionale coesistono due campionati di Serie A. Il portiere italiano gioca in quello di Gozo, che assegna un regolare scudetto, ma non qualifica la vincente alla Champions League (ci va invece quella della Premier maltese). Il club che vince la coppa nazionale, dove partecipano società di entrambi i tornei, va in Europa League. “È la mia terza esperienza a Malta – racconta Ratto – la prima è del 2013, dopo aver giocato nei dilettanti in Italia e in Svizzera. Io adoro il mare e la qualità di vita è buona. Ho girato il mondo, giocando anche in Mongolia, Nicaragua e nelle isole Fiji. Il calcio è il mio lavoro, non ho paura di andare all’estero. Serve apertura mentale e capacità di adattarsi, fuori e dentro al campo. Lo straniero deve rendere e fare la differenza, sennò inizia ad essere malvisto. Spesso i calciatori italiani pensano che esistano solo i campionati di Spagna, Inghilterra, Germania e Francia. Invece ci sono molti tornei di livello non basso”.
Il coronavirus potrebbe cambiare la carriera di questo globetrotter del pallone. Giacomo ha appena compiuto 34 anni e nel prossimo futuro gli spostamenti saranno più complicati. “Credo sia un problema temporaneo, io non sono preoccupato. A Malta mi sentivo sicuro. Là il lockdown è parziale, potevo fare passeggiate e corse, evitando assembramenti con più di tre persone”. Il suo contratto con Victoria Wanderers scade a fine stagione. Ratto non ha un procuratore, ma solo un agente per il centroamerica. Potrebbe rimanere a Malta o magari tornare dove è già stato, nel campionato principale del Nicaragua che non si è mai fermato per il coronavirus. “Mi piacerebbe ripetere l’esperienza di Managua per completare un’esperienza che era iniziata benissimo ma conclusa male. All’esordio in Nicaragua sono stato tra i migliori in campo, poi nel corso della stagione mi sono infortunato e un’espulsione al rientro ha compromesso il rapporto con il club. Non mi ha stupito che il campionato non si sia mai fermato, stando ai numeri resi pubblici dal governo i contagi sono pochi. Ho sentito il mio amico Pablo Gallego, attaccante spagnolo e vicecapocannoniere del torneo, mi sembrava tranquillo e più preoccupato per la situazione della sua famiglia in Spagna”.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.