Con l’hotspot fino a ieri in soprannumero, continua a salire il numero di sbarchi a Lampedusa. Nella notte tra martedì e mercoledì, altre 156 persone sono state soccorse dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza a 10 miglia dalla costa, mentre il 5 maggio altre 148 migranti avevano messo piede sull’isola, dove il centro di accoglienza ospitava già 20 persone in più del numero massimo consentito. “Il mare è limpido e calmo. C’è bonaccia e il rischio è che gli arrivi di migranti continuino. Non sappiamo più dove metterli“, ha dichiarato il sindaco Totò Martello. Intanto, martedì la Alan Kurdi, nave della ong Sea Eye, è stata sottoposta a fermo amministrativo al porto di Palermo, dopo che un’ispezione della Guardia Costiera ha evidenziato diverse irregolarità di natura tecnica e operativa che potrebbero compromettere la sicurezza degli equipaggi e delle persone trasportate.
Lampedusa, 422 arrivi da domenica
Delle 148 persone soccorse nella nottata al largo di Lampedusa, 127 vengono dal Bangladesh, 6 dal Marocco, 8 dal Pakistan, 3 dall’Egitto, 6 dal Sudan, 2 dalla Guinea e dal Ciad, 1 dalla Tunisia e 4 dalla Libia. Dopo il trasbordo, sono stati tutti portati al molo Favarolo.
Da domenica sono 422 i migranti sbarcati sull’isola, con 160 che sono stati trasferiti nei giorni scorsi a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, visto che l’hotspot locale non era più in grado di accogliere persone, tenendo anche conto del fatto che ogni naufrago deve sottoporsi a un periodo di quarantena di 14 giorni insieme al gruppo di persone con il quale è arrivato.
Al momento, sul molo Favarolo si trovano circa 200 migranti in attesa di una collocazione, con la Protezione civile che ha allestito delle tende per svolgere i primi controlli sullo stato di salute dei nuovi arrivati, con particolare attenzione ai sintomi legati all’epidemia di coronavirus.
Nella mattinata di mercoledì, però, altri 116 migranti che erano ospiti dell’hotspot dell’isola, in quarantena obbligatoria, sono stati imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle dopo l’esito negativo del tampone al quale sono stati sottoposti dall’Asp di Palermo, liberando così posti all’interno del centro di accoglienza.
Il Sindaco Martello: “Siamo in attesa di risposte sulla nave-quarantena”
Il primo cittadino dell’isola torna a denunciare la situazione di emergenza a Lampedusa e chiede alle istituzioni risposte rapide e concrete in vista di una stagione di arrivi che è appena iniziata grazie alla buona stagione. “Il mare è limpido e calmo – ha dichiarato – C’è bonaccia e il rischio è che gli arrivi di migranti continuino. Non sappiamo più dove metterli. Verosimilmente una parte dei 220 che sono sul molo Favarolo andranno all’hotspot che è rimasto libero, mentre gli altri resteranno sul molo in attesa del trasferimento di domani”.
La speranza di Martello è che il Governo fornisca il prima possibile una nave sulla quale i migranti sbarcati possano trascorrere il periodo di quarantena in sicurezza, alleggerendo, allo stesso tempo, la pressione sulle strutture dell’isola: “So che al ministero delle Infrastrutture hanno aperto le buste per la nave-quarantena – ha aggiunto -, ma ancora non conosciamo l’esito né cosa accadrà nei prossimi giorni. Solo dal ministero dell’Interno si fanno sentire e oggi ci hanno rassicurato sul fatto che attiveranno tutte le procedure possibili per fare arrivare rapidamente la nave-quarantena”.
Poi, però, accusa il ministero dell’Economia di non aver offerto risposte sulla crisi economica dell’isola, aggravata dal coronavirus e dalla nuova ondata migratoria: “Si parla tanto di ripartenza, sarebbe il caso che il ministro dell’Economia ogni tanto rispondesse alle lettere che gli arrivano da Lampedusa, se non altro per avere un riscontro – ha detto Martello – Non c’è solo la drammatica doppia emergenza coronavirus e immigrazione. C’è anche quella economica. Lampedusa è in ginocchio“.
Fermo amministrativo per la Alan Kurdi: mancano requisiti di sicurezza
E ieri è stata sottoposta a fermo amministrativo da parte della Guardia Costiera di Palermo la nave Alan Kurdi, ormeggiata nel porto siciliano per il periodo di quarantena dovuto all’ultimo salvataggio di migranti nel Mediterraneo. Dopo un’ispezione a bordo, i guardacoste hanno rilevato diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere la sicurezza degli equipaggi e delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo. Accertate anche alcune violazioni delle norme a tutela dell’ambiente marino.
La nave rimarrà ferma fino alla rettifica delle irregolarità rilevate che però richiederà l’intervento dello Stato di bandiera, ossia la Germania, che ha la responsabilità della conformità della nave rispetto alle convenzioni internazionali e alla legislazione nazionale in materia di sicurezza e tutela ambientale.