14) Roberta Giallo. L’oscurità di Guillaume (2017).

La prima cosa da dire di Roberta Giallo è che le sue canzoni vanno oltre la costruzione usuale dei brani pop che conosciamo. C’è sempre, nel motivo di fondo di ogni sua canzone, un’idea compositiva musicale nata dal rapporto con il pianoforte: un arpeggio, un ritmo cadenzato che svisa in una variazione significante e avvicina il brano più a una suite che a un pezzo chiuso. L’oscurità di Guillaume costruisce un percorso ambiguo, fra passione ingenua e frivolezza apparente.

Le canzoni aggiungono man mano un indizio alla trama, mentre l’ordito cesella sapientemente il virtuosismo vocale e musicale per far sì che ogni canzone valga per sé e nel disegno generale. I brani migliori sono Non amarmi due secondi, Gu’ e, soprattutto, In amore muoio di frontale.

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Musica per tempi più lenti /3- La canzone d’autore oggi: cinque dischi ricercati e cantabili

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