In assenza di tamponi effettuati, ma in quel periodo di epidemia non si parlava, e di test sierologici che possano rivelare se questi e altri sportivi sono entrati in contatto con il virus non si può che parlare di ipotesi da verificare. Tranne che per la Svezia che avrebbe certificato due casi tra i suoi
È una ipotesi tutta da verificare, più probabilmente al momento una suggestione. Ma il dato di cronaca va registrato ovvero che l’anno scorso a Wuhan, città cinese focolaio dell’epidemia di Sars Cov 2, si sono tenuti i Giochi Mondiali Militari, con 10mila atleti di 110 nazioni che si sono. Dal 17 al 28 ottobre. Come riporta il Corriere della Sera “l’enorme concentrazione di atleti e personale di supporto nella città, l’assoluta mancanza di misure di prevenzione del contagio e il ritorno senza quarantena degli atleti” potrebbe aver innescato una diffusione.
L’ipotesi che il virus abbia iniziato a circolare in Europa da metà ottobre è stata già oggetto di uno studio dell’Università Statale di Milano. E oggi Il capo dipartimento radiologia dell’ospedale di Colmar, nell’est della Francia, sostiene che da uno studio retrospettivo per cui sono stati passati in rassegna 2.456 scanner toracici realizzati nell’ospedale tra il primo novembre e il 30 aprile per diverse patologie (cardiache, polmonari, traumatiche, tumorali), i primi casi di Covid 19 sono stati registrati il 16 novembre,
In questi giorni alcuni atleti che erano Cina ricordano di aver avuto disturbi, febbre alta e problemi respiratori. hanno avuto febbri alte e grossi problemi respiratori. Il Corriere cita il caso di Maatje Benassi, ciclista, “accusata” in patria, gli usa, di essere la paziente 0. Ci sarebbero poi i casi francesi per cui il quotidiano L’Équipe riporta di campioni del pentathlon Elodie Clouvel e Valentin Belaud con seri problemi respiratori. Ma in questo caso il ministero della Difesa ha negato la positività. Ci sono poi state le dichiarazioni del campione olimpico di spada 2008 Matteo Tagliarol (nella foto), che alla Gazzetta dello Sport, ha raccontato di essere stato male lui e altri tre compagni e che successivamente si sono ammalati figlio e compagna. In assenza di tamponi effettuati, ma in quel periodo di epidemia non si parlava, e di test sierologici che possano rivelare se questi e altri sportivi sono entrati in contatto con il virus non si può che parlare di ipotesi da verificare. Tranne che per la Svezia che avrebbe certificato due casi tra i suoi atleti. La Cina ha comunicato all’Oms la scoperta del coronavirus e delle sue conseguenze a fine dicembre 2019.