Sesso in cambio di esami: notificata una misura cautelare della sospensione dall’incarico per il professore Angelo Scala, docente di diritto processuale civile dell’Università Federico II di Napoli, ed in passato difensore di Diego Armando Maradona in uno dei procedimenti intentati dalla Agenzia delle Entrate contro il campione argentino per il recupero di imposte non pagate. Le accuse a carico di Scala spaziano dall’induzione indebita alla corruzione al falso. Secondo gli inquirenti, il docente avrebbe agevolato alcuni studenti e studentesse, in qualche caso attestando falsamente il superamento di esami mai svolti, dietro prestazioni sessuali. Alcune delle quali sarebbero state filmate da una telecamera nascosta nell’ufficio dell’università dove Scala riceveva gli studenti.

L’ordinanza è stata eseguita all’alba, mentre sono in corso perquisizioni presso lo studio privato e l’ufficio universitario. L’inchiesta è stata condotta dal nucleo tributario della Guardia di Finanza di Napoli guidato dal colonnello Domenico Napolitano, e coordinata dal pm di Napoli Francesco Raffaele ed Henry John Woodcock con la supervisione del procuratore capo Giovanni Melillo.

Nei mesi scorsi sono stati sentiti in Procura una quindicina di studenti e studentesse dell’Ateneo in qualità di coindagati, accompagnati dai loro avvocati. I presunti beneficiari dei favori di Scala. Quasi tutti – ma non tutti – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. E pochi giorni prima dell’esplodere dell’emergenza coronavirus anche Scala ha chiesto – come era suo diritto – di essere sentito dagli inquirenti per esporre la sua versione dei fatti. Una versione che evidentemente non ha convinto i suoi accusatori. Di qui la decisione del Gip di sospendere Scala per nove mesi: la procura ne aveva chiesto gli arresti domiciliari.

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