Dall’ABC della Finanza Teso tende una mano. Deburocratizzare, se non ora quando? Non lasciamoci sfuggire l’occasione dell'emergenza Covid. E’ possibile in Italia pagare meno imposte e tasse? La risposta è sì ma per alleggerire l’imposizione fiscale è necessaria una riduzione dell’ingerenza e dei poteri dello Stato. E il Web esulta
“Scusatemi, ma non ce la faccio a non scandalizzarmi e fare silenzio”, scrive così sulla sua pagina web che non avrebbe immaginato che al tempo del corona virus sarebbe diventato un laboratorio di idee. Adriano Teso, già Sottosegretario al Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale, già consigliere del direttivo della Confindustria e fondatore del IVM, uno dei principali gruppi europei produttori di vernici (e, ci tengo a precisare, prodotte al 94% con materiali a impatto ambientale quasi zero). Tre stabilimenti in Lombardia, quattro in Europa, e uno, assolutamente avveniristico, in costruzione a Chicago. Le sue aziende in Lombardia rientravano nella categoria autorizzata a non chiudere ma si è visto ridotta la sua attività del 50%, ma solo un centinaio di suoi lavoratori sono finiti in cassa integrazione. Pronti a rientrare nell’organico appena la produzione ritorna a pieno regime.
Lui si è messo in ascolto di una categoria economica sofferente, fatta non solo di imprenditori ma anche di semplici lavoratori, tutti così necessari e fragili in questo momento. Mentre sua moglie Laura Morino, esploratrice di tendenze, si è inventata dirette su Instagram per comunicare il suo concept: “Il Benessere oggi è Logico”, una piattaforma digitale che lei aveva già sperimentato ai tempi di Expo. Adesso, chiacchierando con Gianluigi Nuzzi, Fabiana Giacometti ed altri, intrattiene il pubblico orfano dei suoi happening che ante-covid erano vernissage e molto di più.
Formano una power couple del web al tempo del corona virus: per parlare di Politica Economica Teso ho creato la “Pagina Studi Liberali” e ha appena scritto con Fabio Cesaro L’ABC dell’Economia e della Finanza (Mondadori) con impostazione grafica molto accattivante. Uscito un attimo prima dell’emergenza Covid, il suo manifesto è e rimane: “Servono regole semplici e applicabili, durature nel tempo, che evitino burocrazia e costi inutili e improduttivi”. E poi arriva la mazzata: “Anche senza corona virus ci sarebbe stata la crisi finanziaria a danno dei risparmiatori impoveriti. Il Covid è stato solo il colpo di grazia”, spiega al telefono.
Dalla rete lancia le sue invettive: “Parlamentari con spina dorsale dove siete? Volete gli italiani in piazza con i manganelli? Eliminate le 200.000 leggi farlocche prodotte per gli ‘amici’. Gli altri paesi hanno 8000 leggi, 9000 al massimo. Emergenza Covid, da noi pile di pagine da riempire per richiedere un sussidio e ancora non sono arrivati, negli altri Paesi, la Germania in testa, basta riempire un paio di pagine e i soldi arrivano subito”. Le sua paroline magiche sono deburocratizzazione e semplificazione tributaria: “Lo Stato in Italia continua a mettere ostacoli alla creazione delle imprese. Pratiche e costi burocratici che ci penalizzano rispetto alle aziende vincenti sui mercati mondiali. Da noi un processo dura dieci anni, negli altri paesi pochi mesi”. Insomma, imprese libere da lacci e lacciuoli. Cita Kant e la Costituzione americana: “La felicità individuale è assurta a vincolo costituzionale negli Stati Uniti.”.
Dice la sua anche sui trasporti per pendolari ma perché ci devono essere i pendolari? E non città “policentriche” ? Per inciso, la città policentrica dovrebbe avere uno sviluppo ragionato per allontanarsi dai vecchi centri storici medioevali che una volta erano centrici per motivi difensivi. Quindi No al Centralismo, No allo Statalismo, No al Dirigismo. No a una tassazione superiore a un 1/3 . Da non toccare, anzi da potenziare le attività essenziali e sociali (Salute, Scuola, Reddito minimo per i più deboli).
Uno spirito così liberal non poteva durare molto in un governo di burocrati e chiusa la parentesi politica, ha mantenuto il polso fermo: “Non sono riuscito a formare quella squadra con la quale lavorare. Non ho accettato di essere rinominato”. Il futuro, non solo per l’Italia, lo vede nero: “Fino a quando ci saranno 4 miliardi di lavoratori disposti a lavorare per 3 dollari all’ora. Anche meno”. Allergico alle beghe da retrovia. Tra tanti aspiranti che giocano a fare il piccolo premier, Teso non tende la mano a nessuno, non vuole un leader, ma una classe dirigente imparziale e preparata. E non ha dubbi sugli ingredienti necessari per uscire dalla crisi. E’ possibile in Italia pagare meno imposte e tasse? La risposta è sì ma per alleggerire l’imposizione fiscale è necessaria una riduzione dell’ingerenza e dei poteri dello Stato. E il Web esulta. Per dirla con Warren Buffet: “L’economia di mercato se non la sai maneggiare diventa un’arma finanziaria di distruzione di massa”. Chiaro? E su questo Teso sta scrivendo un altro libro.
Pagina Facebook di Januaria Piromallo