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Carlo Cracco riapre da asporto e si improvvisa “buttadentro”: fuori dal locale ferma i possibili clienti

Cracco, 54 anni, vicentino d’origine, ha aperto il suo ristorante nel centro di Milano a febbraio 2018. E ancora prima delle stelle Michelin è arrivato il Covid-19. Mica silenziose le proteste dello chef della scuola Marchesi. “Plexiglass nel ristorante? Piuttosto chiudo”

Lo chef stellato che si improvvisa buttadentro. Colpa del Coronavirus anche Carlo Cracco ha sospeso l’attività ai fornelli ed è sceso in strada. Camicia di jeans, pantalone beige, scarpetta da tennis bianca, mascherina chirurgica verde mare, ecco il noto cuoco milanese apparire davanti al suo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, mentre invoglia e informa i clienti sulle modalità dell’asporto del suo prestigioso locale. Niente sceneggiate in cucina per una pappa al pomodoro scotta, insomma, ma una straordinaria predisposizione all’uomo sandwich “dans la rue”.

Cracco, 54 anni, vicentino d’origine, ha aperto il suo ristorante nel centro di Milano a febbraio 2018. E ancora prima delle stelle Michelin è arrivato il Covid-19. Mica silenziose le proteste dello chef della scuola Marchesi. “Plexiglass nel ristorante? Piuttosto chiudo”. Così per fare di necessità virtù ecco il tentativo di un timido ma blasonato asporto. Soluzione, a dire il vero, molto efficace, che non pochi ristoranti stellati stanno effettuando in diverse parti d’Italia, con risultati interessanti a livello di preparazione, conservazione, e addirittura riproduzione delle fasi finali di cottura degli ingredienti. In attesa, ovviamente che il Coronavirus ci dica addio e che anche la ristorazione torni a livelli di normalità.