La zona più famosa della movida milanese aveva cominciato a ripopolarsi già dal 4 maggio, ma le immagini dei Navigli presi d’assalto dalla folla, registrate giovedì pomeriggio, hanno fatto scoppiare la polemica: a parte qualche mascherina che si intravede qua e là, sembrano foto scattate la scorsa primavera, quando non esisteva il distanziamento sociale. Un happy hour in piena regola: tanti capannelli, ragazzi seduti ben più vicini del fatidico metro ‘di sicurezza’, mascherine sì, ma molte – troppe – abbassate sul mento o sul collo. Sui social si è scatenata un’ondata di critiche, considerando anche che la Lombardia è una regione ancora in bilico: da sola, registra la metà dei nuovi dei contagi accertati ogni giorno in Italia. Intanto l’infettivologo Massimo Galli, intervistato da Repubblica, avvisa: “La situazione di Milano è un po’ una bomba, appunto perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia. Abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli”.
L’ultimatum di Sala: “O cambiamo o chiudo i Navigli” – Immagini “vergognose“, le definisce il sindaco Beppe Sala. “Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina mettano in discussione tutto ciò”. Per questo annuncia più vigili e avverte: o si cambia, o si chiudono di nuovo i Navigli. “Potevamo essere inconsapevoli due o tre mesi fa, anche io lo sono stato, ma non ora, dopo tutto quello che abbiamo visto”. E annuncia: “Io non sono un politico da metafore, sono un politico da atti – avverte il primo cittadino milanese – O le cose cambiano oggi, non domani, è un ultimatum, o io domani come al solito sarò qui a Palazzo Marino e prenderò provvedimenti, chiudo i Navigli e chiudo l’asporto” di bar e ristoranti. “Poi lo spiegate voi ai ristoratori. Non è un guardia e ladri, non è un gioco“. Dopo le polemiche, il sindaco in serata ha voluto fare un giro personalmente per verificare la situazione. Ha postato anche una foto sulla sua pagina di Instagram mentre è insieme al capo della Polizia locale Marco Ciacci, proprio su uno dei Navigli. “Navigli ora, meglio – ha scritto Sala nella foto -. Grazie. E io mi prendo la responsabilità di fare di più sui controlli”.
Istituto superiore di Sanità: “Insidiose aggregazioni” – Per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, si le aggregazioni sono “insidiose”. Le immagini di folla a Milano “fanno preoccupare: economia e salute non sono in contrasto”, ha aggiunto Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Iss. “Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture – ha spiegato – Invito assolutamente a rispettare le norme di distanziamento sociale e l’uso di mascherine”. La Fase 2 è “molto delicata” ed “è importante che il Paese riparta”, ha concluso Rezza, ma il virus “non ha cambiato né identità né caratteristiche, perciò violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione”. In conclusione, “l’appello che rivolgo a me stesso prima di tutto – ha precisato Brusaferro – è sì poter uscire, camminare, fare attività fisica, godere di queste belle giornate. Ma se non indossiamo la mascherina, se ci aggreghiamo e prendiamo aperitivi insieme”, ci ritroveremo nelle stesse “modalità che hanno caratterizzato l’inizio della Fase 1. Dobbiamo imparare a convivere con il virus e a contenerlo”.
Galli: “Non è un liberi tutti, se qualcosa va storto torniamo indietro” – Per il primario di Malattie infettive del Sacco di Milano “alcuni hanno interpretato l’ingresso nella fase 2 come un liberi tutti”. È un segnale di “grande pericolosità, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni”. Poi mette in guardia dal rischio di nuove chiusure: “Che con la riapertura si possano presentare dei problemi è un dato di fatto. La nostra regione rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell’Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque. Questo è il momento dell’estrema attenzione e responsabilità”. Anche questa mattina, intervistato da Agorà su Rai3, ripete: “Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai”. Secondo il primario, l’affollamento sui Navigli è “la cronaca di un evento annunciato” perché “dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia, ma speriamo che non cada la diga. Ma dico: speriamo“.
1 /6
Navigli 5/05
Fontana: “Questo è il momento più delicato” – La Regione Lombardia, dove sono nati i primissimi focolai interni della pandemia, ha superato la soglia degli 80mila casi di Covid. Ieri sono stati registrati 689 contagi, 182 casi nell’area metropolitana di Milano, di cui 86 in città. Ma la soglia ‘ottimale’ da non superare, secondo gli esperti, è molto più bassa: hanno fissato a 500 il limite dei contagi sopra il quale bisogna ripensare le misure. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore lombardo Attilio Fontana aveva parlato di “troppe aspettative” sulla Fase 2: “Questo, in realtà, è il momento più delicato, è quello del monitoraggio, del controllo“. E invece, prosegue: “vedo tanta gente che si è riversata nei parchi per le strade, davanti ai bar e che usa la mascherina come un nuovo accessorio da tenere sotto il mento e da indossare correttamente in caso di controlli”.
A Milano 1.100 agenti per il week end – E proprio nei parchi e nelle aree verdi di Milano, nel weekend, si concentreranno i controlli della Polizia locale: saranno 1.100 gli agenti impegnati, tra sabato e domenica, a fare rispettare le ordinanze relative al contenimento di contagio del Covid. “Il presidio della Polizia locale anche nel fine settimana sarà costante e attento – ha spiegato la vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo – e, nel frattempo, stiamo procedendo a fissare il nastro sulle attrezzature all’interno” delle aree verdi. “Mi permetto di suggerire a chi ha bambini di prediligere i parchi più grandi e non le piccole aree gioco, meglio spazi aperti dove è possibile farli correre, andare in bicicletta, giocare a palla, evitando la tentazione di scivoli e altalene – ha aggiunto l’assessore – Agli sportivi ricordiamo di correre da soli e non in gruppo, di rispettare le distanze e di non utilizzare le attrezzature”.
Naviglio, la polemica sui social – Su Twitter nel giro di poche ore dalla comparsa delle immagini dei Navigli, l’hashtag #Navigli è entrato in tendenze. Tanti utenti hanno pubblicato le foto dei capannelli criticando duramente chi, in barba alle ordinanze, passeggia senza mascherina, abbraccia gli amici, ignora completamente le distanze di sicurezza. “Non vi ricordate più gli aperitivi di marzo?”, commenta un utente. Altri criticano l’assenza di controlli: “Sono deluso soprattutto da chi doveva prevederlo e non è intervenuto”. E ci si preoccupa della curva dei contagi: “Ecco perché in Lombardia ci sono ancora centinaia di nuovi casi al giorno”, o ancora: “Speriamo di non doverla pagare…”. Altri, però, fanno notare che le immagini sono state scattate con obbiettivi che falsano le proporzioni ‘schiacchiando’ le persone e dando l’impressione che siano molto più vicine di quante siano in realtà.
Cronaca
Coronavirus, polemiche per i Navigli affollati. Ultimatum di Sala: “O si cambia, o li chiudo”. Galli: “La situazione a Milano è una bomba”
All'ora dell'aperitivo il centro della movida milanese viene preso d'assalto, come prima della pandemia. Tanti capannelli e molte mascherine abbassate. L'ira del sindaco: "Immagini vergognose. Se le cose restano così, chiudo anche l'asporto. Poi lo spiegate voi ai ristoratori". In serata il primo cittadino arriva sul posto con il capo della polizia: "Ora meglio". Istituto superiore di Sanità: "Immagini preoccupanti". Nel week end 1.100 agenti della Locale per controllare parchi e aree verdi
La zona più famosa della movida milanese aveva cominciato a ripopolarsi già dal 4 maggio, ma le immagini dei Navigli presi d’assalto dalla folla, registrate giovedì pomeriggio, hanno fatto scoppiare la polemica: a parte qualche mascherina che si intravede qua e là, sembrano foto scattate la scorsa primavera, quando non esisteva il distanziamento sociale. Un happy hour in piena regola: tanti capannelli, ragazzi seduti ben più vicini del fatidico metro ‘di sicurezza’, mascherine sì, ma molte – troppe – abbassate sul mento o sul collo. Sui social si è scatenata un’ondata di critiche, considerando anche che la Lombardia è una regione ancora in bilico: da sola, registra la metà dei nuovi dei contagi accertati ogni giorno in Italia. Intanto l’infettivologo Massimo Galli, intervistato da Repubblica, avvisa: “La situazione di Milano è un po’ una bomba, appunto perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia. Abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli”.
L’ultimatum di Sala: “O cambiamo o chiudo i Navigli” – Immagini “vergognose“, le definisce il sindaco Beppe Sala. “Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina mettano in discussione tutto ciò”. Per questo annuncia più vigili e avverte: o si cambia, o si chiudono di nuovo i Navigli. “Potevamo essere inconsapevoli due o tre mesi fa, anche io lo sono stato, ma non ora, dopo tutto quello che abbiamo visto”. E annuncia: “Io non sono un politico da metafore, sono un politico da atti – avverte il primo cittadino milanese – O le cose cambiano oggi, non domani, è un ultimatum, o io domani come al solito sarò qui a Palazzo Marino e prenderò provvedimenti, chiudo i Navigli e chiudo l’asporto” di bar e ristoranti. “Poi lo spiegate voi ai ristoratori. Non è un guardia e ladri, non è un gioco“. Dopo le polemiche, il sindaco in serata ha voluto fare un giro personalmente per verificare la situazione. Ha postato anche una foto sulla sua pagina di Instagram mentre è insieme al capo della Polizia locale Marco Ciacci, proprio su uno dei Navigli. “Navigli ora, meglio – ha scritto Sala nella foto -. Grazie. E io mi prendo la responsabilità di fare di più sui controlli”.
Istituto superiore di Sanità: “Insidiose aggregazioni” – Per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, si le aggregazioni sono “insidiose”. Le immagini di folla a Milano “fanno preoccupare: economia e salute non sono in contrasto”, ha aggiunto Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Iss. “Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture – ha spiegato – Invito assolutamente a rispettare le norme di distanziamento sociale e l’uso di mascherine”. La Fase 2 è “molto delicata” ed “è importante che il Paese riparta”, ha concluso Rezza, ma il virus “non ha cambiato né identità né caratteristiche, perciò violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione”. In conclusione, “l’appello che rivolgo a me stesso prima di tutto – ha precisato Brusaferro – è sì poter uscire, camminare, fare attività fisica, godere di queste belle giornate. Ma se non indossiamo la mascherina, se ci aggreghiamo e prendiamo aperitivi insieme”, ci ritroveremo nelle stesse “modalità che hanno caratterizzato l’inizio della Fase 1. Dobbiamo imparare a convivere con il virus e a contenerlo”.
Galli: “Non è un liberi tutti, se qualcosa va storto torniamo indietro” – Per il primario di Malattie infettive del Sacco di Milano “alcuni hanno interpretato l’ingresso nella fase 2 come un liberi tutti”. È un segnale di “grande pericolosità, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni”. Poi mette in guardia dal rischio di nuove chiusure: “Che con la riapertura si possano presentare dei problemi è un dato di fatto. La nostra regione rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell’Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque. Questo è il momento dell’estrema attenzione e responsabilità”. Anche questa mattina, intervistato da Agorà su Rai3, ripete: “Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai”. Secondo il primario, l’affollamento sui Navigli è “la cronaca di un evento annunciato” perché “dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia, ma speriamo che non cada la diga. Ma dico: speriamo“.
Fontana: “Questo è il momento più delicato” – La Regione Lombardia, dove sono nati i primissimi focolai interni della pandemia, ha superato la soglia degli 80mila casi di Covid. Ieri sono stati registrati 689 contagi, 182 casi nell’area metropolitana di Milano, di cui 86 in città. Ma la soglia ‘ottimale’ da non superare, secondo gli esperti, è molto più bassa: hanno fissato a 500 il limite dei contagi sopra il quale bisogna ripensare le misure. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore lombardo Attilio Fontana aveva parlato di “troppe aspettative” sulla Fase 2: “Questo, in realtà, è il momento più delicato, è quello del monitoraggio, del controllo“. E invece, prosegue: “vedo tanta gente che si è riversata nei parchi per le strade, davanti ai bar e che usa la mascherina come un nuovo accessorio da tenere sotto il mento e da indossare correttamente in caso di controlli”.
A Milano 1.100 agenti per il week end – E proprio nei parchi e nelle aree verdi di Milano, nel weekend, si concentreranno i controlli della Polizia locale: saranno 1.100 gli agenti impegnati, tra sabato e domenica, a fare rispettare le ordinanze relative al contenimento di contagio del Covid. “Il presidio della Polizia locale anche nel fine settimana sarà costante e attento – ha spiegato la vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo – e, nel frattempo, stiamo procedendo a fissare il nastro sulle attrezzature all’interno” delle aree verdi. “Mi permetto di suggerire a chi ha bambini di prediligere i parchi più grandi e non le piccole aree gioco, meglio spazi aperti dove è possibile farli correre, andare in bicicletta, giocare a palla, evitando la tentazione di scivoli e altalene – ha aggiunto l’assessore – Agli sportivi ricordiamo di correre da soli e non in gruppo, di rispettare le distanze e di non utilizzare le attrezzature”.
Naviglio, la polemica sui social – Su Twitter nel giro di poche ore dalla comparsa delle immagini dei Navigli, l’hashtag #Navigli è entrato in tendenze. Tanti utenti hanno pubblicato le foto dei capannelli criticando duramente chi, in barba alle ordinanze, passeggia senza mascherina, abbraccia gli amici, ignora completamente le distanze di sicurezza. “Non vi ricordate più gli aperitivi di marzo?”, commenta un utente. Altri criticano l’assenza di controlli: “Sono deluso soprattutto da chi doveva prevederlo e non è intervenuto”. E ci si preoccupa della curva dei contagi: “Ecco perché in Lombardia ci sono ancora centinaia di nuovi casi al giorno”, o ancora: “Speriamo di non doverla pagare…”. Altri, però, fanno notare che le immagini sono state scattate con obbiettivi che falsano le proporzioni ‘schiacchiando’ le persone e dando l’impressione che siano molto più vicine di quante siano in realtà.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
Fase 2, Alto Adige accelera riaperture e il governo impugna l’ordinanza. Marcucci (Pd): “Riaprire tutto dal 18 dove il contagio è sotto controllo”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Raid russi contro infrastrutture energetiche: Kiev risponde usando per la prima volta i jet francesi. Zelensky in Sudafrica il 10 aprile
Zonaeuro
L’assalto all’Ue dei lobbisti delle armi: 18 incontri con i commissari nei primi tre mesi del von der Leyen II. E il budget dei gruppi di pressione fa +40% in un anno
Mondo
Ucraina, Mattarella: “Una pace basata sulla prepotenza non durerebbe”. Anche l’Italia al vertice di Parigi: “Si parlerà di invio di truppe”
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - Esperti e stakeholder del settore energetico si sono riuniti ieri mattina a Key, in occasione del convegno 'Accelerating Sustainable Electrification: Key to Economic and Social Development on the African Continent' curato da Res4Africa Foundation, per parlare del ruolo fondamentale dell'elettrificazione nella trasformazione socioeconomica dell'Africa. Con una popolazione prevista di 2,5 miliardi entro il 2050, il continente deve prepararsi per affrontare una crescente domanda di energia, che richiede soluzioni urgenti e sostenibili.
La conferenza, organizzata in due panel, ha evidenziato la necessità di uno sviluppo di energia rinnovabile su larga scala, di modernizzazione delle reti elettriche e di investimenti in soluzioni per l’accumulo di energia, in modo da garantire l'accesso universale a un'elettricità affidabile, sicura e conveniente.
Oltre alle discussioni, le delegazioni africane presenti hanno avuto l'opportunità di esplorare le soluzioni innovative presenti a Key, rafforzando ulteriormente le collaborazioni pubblico-private volte all'elettrificazione sostenibile.
“I porti e le infrastrutture costiere rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei progetti di energia rinnovabile offshore, poiché rappresentano il punto di partenza e di supporto logistico per la costruzione, l'installazione e la manutenzione degli impianti”. È quanto ha dichiarato ieri mattina Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, al termine del convegno 'Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia'.
I porti sono destinati a diventare sempre di più hub dell’energia, capaci di garantire l'efficienza e la sostenibilità delle operazioni, ma anche di favorire l'innovazione tecnologica e il coordinamento delle attività tra i diversi attori del settore. “L'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture portuali sono determinanti per ridurre i costi e migliorare la competitività delle energie rinnovabili marine, rendendo i progetti più scalabili e accessibili”, ha continuato Mamone.
Il decreto ministeriale sui porti permetterà di semplificare gli investimenti e incentivare la creazione di un'infrastruttura solida e ben collegata.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - Esperti e stakeholder del settore energetico si sono riuniti ieri mattina a Key, in occasione del convegno 'Accelerating Sustainable Electrification: Key to Economic and Social Development on the African Continent' curato da Res4Africa Foundation, per parlare del ruolo fondamentale dell'elettrificazione nella trasformazione socioeconomica dell'Africa. Con una popolazione prevista di 2,5 miliardi entro il 2050, il continente deve prepararsi per affrontare una crescente domanda di energia, che richiede soluzioni urgenti e sostenibili.
La conferenza, organizzata in due panel, ha evidenziato la necessità di uno sviluppo di energia rinnovabile su larga scala, di modernizzazione delle reti elettriche e di investimenti in soluzioni per l’accumulo di energia, in modo da garantire l'accesso universale a un'elettricità affidabile, sicura e conveniente.
Oltre alle discussioni, le delegazioni africane presenti hanno avuto l'opportunità di esplorare le soluzioni innovative presenti a Key, rafforzando ulteriormente le collaborazioni pubblico-private volte all'elettrificazione sostenibile.
“I porti e le infrastrutture costiere rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei progetti di energia rinnovabile offshore, poiché rappresentano il punto di partenza e di supporto logistico per la costruzione, l'installazione e la manutenzione degli impianti”. È quanto ha dichiarato ieri mattina Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero, Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore, al termine del convegno 'Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia'.
I porti sono destinati a diventare sempre di più hub dell’energia, capaci di garantire l'efficienza e la sostenibilità delle operazioni, ma anche di favorire l'innovazione tecnologica e il coordinamento delle attività tra i diversi attori del settore. “L'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture portuali sono determinanti per ridurre i costi e migliorare la competitività delle energie rinnovabili marine, rendendo i progetti più scalabili e accessibili”, ha continuato Mamone.
Il decreto ministeriale sui porti permetterà di semplificare gli investimenti e incentivare la creazione di un'infrastruttura solida e ben collegata.
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.