La zona più famosa della movida milanese aveva cominciato a ripopolarsi già dal 4 maggio, ma le immagini dei Navigli presi d’assalto dalla folla, registrate giovedì pomeriggio, hanno fatto scoppiare la polemica: a parte qualche mascherina che si intravede qua e là, sembrano foto scattate la scorsa primavera, quando non esisteva il distanziamento sociale. Un happy hour in piena regola: tanti capannelli, ragazzi seduti ben più vicini del fatidico metro ‘di sicurezza’, mascherine sì, ma molte – troppe – abbassate sul mento o sul collo. Sui social si è scatenata un’ondata di critiche, considerando anche che la Lombardia è una regione ancora in bilico: da sola, registra la metà dei nuovi dei contagi accertati ogni giorno in Italia. Intanto l’infettivologo Massimo Galli, intervistato da Repubblica, avvisa: “La situazione di Milano è un po’ una bomba, appunto perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia. Abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli”.

L’ultimatum di Sala: “O cambiamo o chiudo i Navigli” – Immagini “vergognose“, le definisce il sindaco Beppe Sala. “Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina mettano in discussione tutto ciò”. Per questo annuncia più vigili e avverte: o si cambia, o si chiudono di nuovo i Navigli. “Potevamo essere inconsapevoli due o tre mesi fa, anche io lo sono stato, ma non ora, dopo tutto quello che abbiamo visto”. E annuncia: “Io non sono un politico da metafore, sono un politico da atti – avverte il primo cittadino milanese – O le cose cambiano oggi, non domani, è un ultimatum, o io domani come al solito sarò qui a Palazzo Marino e prenderò provvedimenti, chiudo i Navigli e chiudo l’asporto” di bar e ristoranti. “Poi lo spiegate voi ai ristoratori. Non è un guardia e ladri, non è un gioco“. Dopo le polemiche, il sindaco in serata ha voluto fare un giro personalmente per verificare la situazione. Ha postato anche una foto sulla sua pagina di Instagram mentre è insieme al capo della Polizia locale Marco Ciacci, proprio su uno dei Navigli. “Navigli ora, meglio – ha scritto Sala nella foto -. Grazie. E io mi prendo la responsabilità di fare di più sui controlli”.

Istituto superiore di Sanità: “Insidiose aggregazioni” – Per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, si le aggregazioni sono “insidiose”. Le immagini di folla a Milano “fanno preoccupare: economia e salute non sono in contrasto”, ha aggiunto Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Iss. “Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture – ha spiegato – Invito assolutamente a rispettare le norme di distanziamento sociale e l’uso di mascherine”. La Fase 2 è “molto delicata” ed “è importante che il Paese riparta”, ha concluso Rezza, ma il virus “non ha cambiato né identitàcaratteristiche, perciò violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione”. In conclusione, “l’appello che rivolgo a me stesso prima di tutto – ha precisato Brusaferro – è sì poter uscire, camminare, fare attività fisica, godere di queste belle giornate. Ma se non indossiamo la mascherina, se ci aggreghiamo e prendiamo aperitivi insieme”, ci ritroveremo nelle stesse “modalità che hanno caratterizzato l’inizio della Fase 1. Dobbiamo imparare a convivere con il virus e a contenerlo”.

Galli: “Non è un liberi tutti, se qualcosa va storto torniamo indietro” – Per il primario di Malattie infettive del Sacco di Milano “alcuni hanno interpretato l’ingresso nella fase 2 come un liberi tutti”. È un segnale di “grande pericolosità, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni”. Poi mette in guardia dal rischio di nuove chiusure: “Che con la riapertura si possano presentare dei problemi è un dato di fatto. La nostra regione rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell’Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque. Questo è il momento dell’estrema attenzione e responsabilità”. Anche questa mattina, intervistato da Agorà su Rai3, ripete: “Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai”. Secondo il primario, l’affollamento sui Navigli è “la cronaca di un evento annunciato” perché “dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia, ma speriamo che non cada la diga. Ma dico: speriamo“.

Fontana: “Questo è il momento più delicato” – La Regione Lombardia, dove sono nati i primissimi focolai interni della pandemia, ha superato la soglia degli 80mila casi di Covid. Ieri sono stati registrati 689 contagi, 182 casi nell’area metropolitana di Milano, di cui 86 in città. Ma la soglia ‘ottimale’ da non superare, secondo gli esperti, è molto più bassa: hanno fissato a 500 il limite dei contagi sopra il quale bisogna ripensare le misure. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore lombardo Attilio Fontana aveva parlato di “troppe aspettative” sulla Fase 2: “Questo, in realtà, è il momento più delicato, è quello del monitoraggio, del controllo“. E invece, prosegue: “vedo tanta gente che si è riversata nei parchi per le strade, davanti ai bar e che usa la mascherina come un nuovo accessorio da tenere sotto il mento e da indossare correttamente in caso di controlli”.

A Milano 1.100 agenti per il week end – E proprio nei parchi e nelle aree verdi di Milano, nel weekend, si concentreranno i controlli della Polizia locale: saranno 1.100 gli agenti impegnati, tra sabato e domenica, a fare rispettare le ordinanze relative al contenimento di contagio del Covid. “Il presidio della Polizia locale anche nel fine settimana sarà costante e attento – ha spiegato la vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo – e, nel frattempo, stiamo procedendo a fissare il nastro sulle attrezzature all’interno” delle aree verdi. “Mi permetto di suggerire a chi ha bambini di prediligere i parchi più grandi e non le piccole aree gioco, meglio spazi aperti dove è possibile farli correre, andare in bicicletta, giocare a palla, evitando la tentazione di scivoli e altalene – ha aggiunto l’assessore – Agli sportivi ricordiamo di correre da soli e non in gruppo, di rispettare le distanze e di non utilizzare le attrezzature”.

Naviglio, la polemica sui social – Su Twitter nel giro di poche ore dalla comparsa delle immagini dei Navigli, l’hashtag #Navigli è entrato in tendenze. Tanti utenti hanno pubblicato le foto dei capannelli criticando duramente chi, in barba alle ordinanze, passeggia senza mascherina, abbraccia gli amici, ignora completamente le distanze di sicurezza. “Non vi ricordate più gli aperitivi di marzo?”, commenta un utente. Altri criticano l’assenza di controlli: “Sono deluso soprattutto da chi doveva prevederlo e non è intervenuto”. E ci si preoccupa della curva dei contagi: “Ecco perché in Lombardia ci sono ancora centinaia di nuovi casi al giorno”, o ancora: “Speriamo di non doverla pagare…”. Altri, però, fanno notare che le immagini sono state scattate con obbiettivi che falsano le proporzioni ‘schiacchiando’ le persone e dando l’impressione che siano molto più vicine di quante siano in realtà.

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